Orsa Amarena: sono stati trovati i suoi due cuccioli

I residenti hanno aiutato a trovare i cuccioli dell'orsa uccisa

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Foto di Céline Chamiot-Poncet su Unsplash

Sono stati individuati due cuccioli di Amarena, l’orsa uccisa a fucilate la scorsa notte da un residente della zona 

Erano con la mamma

Individuati nella notte, grazie alle segnalazioni di cittadini i due cuccioli dell’orsa Amarena, uccisa con un colpo di fucile la notte di ieri nel piccolo comune marsicano di San Benedetto dei Marsi. I due piccoli plantigradi si trovavano insieme alla mamma fino al momento del suo abbattimento da parte di A.L. di 56 anni, allevatore dello stesso Comune, subito denunciato in stato di libertà.

I piccoli erano poi fuggiti spaventati dall’arrivo sul posto delle guardie del Parco e veterinari e dal trambusto generale. La zona in cui i due cuccioli sono stati individuati è un tratto di campagna, tra sterpaglie, non lontano dal luogo in cui si è verificata la morte di Amarena.

La lunga agonia

L’animale è deceduto per emorragia interna dovuta alla ferita da arma da fuoco e dopo una lunga agonia. “Abbiamo trovato un solo bossolo, attualmente la carcassa si trova presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della sezione di Avezzano, da oggi ci sarà l’esame necroscopico e li si avrà la conferma dei colpi, che ne appare al momento uno e centrato bene, purtroppo. Amarena è stata attinta dalla parte laterale e centrale dei polmoni e quindi probabilmente è morta per una emorragia interna, con una lunga agonia che noi abbiamo vissuto in diretta”. Così la guardia parco, Michela Mastrella, arrivata per prima sul luogo in cui nella notte l’indagato ha imbracciato il fucile per uccidere l’orsa Amarena, simbolo del Parco, e madre di Juan Carrito, l’altro orso morto investito il 24 gennaio di quest’anno. Venerdì notte Amarena era scesa coi suoi cuccioli nell’area in cui poi ha trovato la morte.

Presa d’assalto la casa dell’indagato

È stata istituita da parte dei carabinieri la vigilanza armata fuori la villa del 56enne, ora indagato a piede libero per aver ucciso l’orsa. Subito dopo la sua identificazione, sui social si è scatenata una sorta di caccia all’uomo, ricoperto di minacce ed insulti.

Alcuni hanno pubblicato la foto e le generalità complete del denunciato. Di qui la scelta da parte dell’Autorità giudiziaria che sta indagando sull’accaduto, di far istituire una vigilanza permanete armata fuori il cancello della villa del 56enne dove si è verificata l’abbattimento del plantigrado.

Pichetto: “Episodio grave, fare chiarezza”

“L’uccisione di una femmina di orso marsicano rappresenta un episodio grave, sui cui è doveroso fare quanto prima chiarezza”, afferma il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, con riferimento all’uccisione dell’orsa Amarena a San Benedetto dei Marsi, in provincia de L’Aquila.

“L’episodio è un fatto gravissimo, che arreca un danno enorme alla popolazione che conta una sessantina di esemplari, colpendo una delle femmine più prolifiche della storia del Parco”, spiega l’ente in una nota, “ovviamente non esistono motivazioni di nessuna ragione per giustificare l’episodio visto che Amarena, pur arrecando danni ad attività agricole e zootecniche, sempre e comunque indennizzati dal Parco anche fuori dai confini dell’Area Contigua, non aveva mai creato alcun tipo di problema all’uomo”.

Fonte: Agi