Nei “social-market” la spesa si “paga” in ore di volontariato

Fare spesa senza pagare un Euro. E’ quanto sta accadendo in alcune metropoli italiane per venire incontro ai bisogni dei tanti cittadini che non hanno sufficienti risorse per acquistare il cibo. I primi “social-market” d’Italia sono sorti a Milano, Roma e in provincia di Napoli. Qui le famiglie selezionate dai comuni, ricevono una tessera a punti “solidarietà” che viene ricaricate in base alle ore di volontariato offerte. Praticamente, un Do ut des solidale, dove il soggetto non riceve elemosina, ma impegna le proprie risorse e capacità umane e viene ricambiato con la possibilità di acquistare beni di prima necessità.

Secondo i promotori dell’iniziativa “non si tratta di un dono, ma di uno scambio che gratifica anche la persona che lo riceve, facendola sentire utile”. In questo modo, infatti, le persone in difficoltà possono a loro volta aiutare chi ne ha bisogno, perché portatore di handicap o con altre problematiche, ricevendo punti per la loro spesa.

Alle famiglie selezionate sarà proposto un corso di formazione durante il quale impareranno a relazionarsi col prossimo, affinché diventino in grado di affrontare al meglio le diverse situazioni di disagio che incontreranno. La speranza è che i “social-market” possano espandersi, in futuro, anche ad altri comuni, andando a costituire un nuovo modello di “welfare” improntato sulla solidarietà e cooperazione socio-istituzionale in sostegno alla povertà, che in Italia affligge oltre un milione e mezzo di persone.