Omicidio Orazio Pino: arrestato il presunto assassino

Ci sarebbero motivi passionali ed economici dietro l'omicidio di Orazio Pino, l'ex collaboratore di giustizia freddato con un colpo di pistola alla testa lo scorso 23 aprile in un parcheggio multipiano di Chiavari. Gli investigatori della squadra mobile di Genova, agli ordini del primo dirigente Marco Calì, hanno arrestato Sergio Tiscornia, operaio di 50 anni, fidanzato dell'amante della vittima, la colombiana Adriana Hernandez Escobar. Nei suoi confronti «sono stati raccolti numerosi elementi di responsabilità», si legge in una nota diffusa dalla polizia. Fondamentali per risolvere il caso l'analisi dei video di alcune telecamere di sicurezza installate a Chiavari e in altre località, oltre agli accurati rilievi della Scientifica in loco e lo studio dei tabulati telefonici.

L'ex socia

Gli agenti hanno eseguito diverse perquisizioni, anche in casa della donna. Secondo quanto emerso dalle indagini, coordinate dal pubblico ministero Silvia Saracino, la donna aveva accusato Pino di avere rubato alcuni gioielli dalla società di compra oro che avevano messo in piedi insieme. La ex socia lo aveva denunciato ma la vicenda era stata archiviata. La donna avrebbe anche chiesto soldi per il mantenimento di sua figlia che, secondo la donna, era nata dall'unione con l'ex collaboratore. La pista iniziale, ora archiviata, era quella di un regolamento di conti. Pino aveva un passato turbolento: un pentito di mafia e prima ancora un sicario al servizio delle cosche del Catanese, luogotenente della città di Misterbianco. Condannato all'ergastolo, si era autoaccusato di agguati e assassinii, sia compiuti personalmente sia da mandante, in quella che viene ricordata come una guerra tra cosche catanesi che negli anni 90 ha fatto più di mille morti.