Usa, uccidono afroamericano: cinque agenti accusati di omicidio di secondo grado

Il presidente americano Joe Biden ha espresso la sua indignazione per l'accaduto e ha chiesto che sia inviata alla sua scrivania la legge di riforma della polizia

epa10435010 People gather for a protest following the release of video footage showing the encounter earlier this month between Tyre Nichols, 29, and five Memphis police officers which resulted in Nichols' beating and subsequent death, in Boston, Massachusetts, USA, 27 January 2023. Nichols, who was stopped by Memphis police on 7 January 2023 for reckless driving, died three days after the incident from injuries sustained when the officers involved, who have all been fired and charged with murder, beat him after his arrest. EPA/CJ GUNTHER

Un uomo di 29 anni, di origini afroamericane è stato uccisono da cinque agenti, anche loro afroamericani. I cinque poliziotti sono stati accusati di omicidio di secondo grado, aggressione, sequestro, cattiva condotta e abuso.

Cosa è successo

Le autorità di Memphis hanno diffuso il video che mostra i cinque agenti afroamericani che fermano e picchiano a morte Tyre Nichols, anche lui afroamericano. Il video di una bodycam mostra il 29enne catturato dopo un tentativo di fuga, trattenuto a terra, colpito dagli agenti mentre urla e invoca sua madre diverse volte. Era stato fermato per una presunta guida spericolata. I cinque poliziotti sono stati accusati di omicidio di secondo grado, aggressione, sequestro, cattiva condotta e abuso. Tutti sono già stati licenziati. Il presidente americani Joe Biden ha espresso la sua indignazione e il suo dolore per l’accaduto, sollecitando il Congresso ad approvare la riforma della polizia. Proteste a New York ed in molte altre città americane.

I quattro video diffusi dalle autorità di Memphis

In particolare, sono quattro i video diffusi dalla città di Memphis sul pestaggio da parte di cinque agenti afroamericani del 29/enne Tyre Nichols, morto tre giorni dopo in seguito alle ferite riportate. Una clip mostra gli agenti che trascinano Nichols fuori dal posto di guida della sua auto mentre urla: “Dannazione, non ho fatto niente … sto solo cercando di tornare a casa” e lo costringono a terra mentre gli ordinano di sdraiarsi sulla pancia, spruzzandogli in faccia uno spray al peperoncino. Nichols si libera, si alza in piedi e corre lungo una strada mentre gli agenti lo inseguono, sparando contro di lui con il taser.  Un altro video mostra una successiva colluttazione dopo che gli agenti hanno raggiunto di nuovo Nichols e lo picchiano. Si vedono due poliziotti che lo tengono fermo a terra mentre un terzo lo prende a calci e un quarto sferra colpi con quella che sembra essere una verga, prima che un altro agente lo percuota. I video delle telecamere indossate dagli agenti e di quelle posizionate sul cruscotto delle loro auto sono stati pubblicati online il giorno dopo che i 5 poliziotti sono stati accusati di omicidio di secondo grado, aggressione, sequestro, cattiva condotta e abuso. Tutti sono già stati licenziati.

Secondo quanto riporta la Cnn, che ha analizzato un video rilasciato dalla polizia locale, Nichols avrebbe atteso per 21 minuti l’arrivo di un’ambulanza. E nelle immagini della telecamera indossata da un agente si può sentire una persona che dice: “Ci vorrà un po’ per un’ambulanza”. Il filmato mostra che passano 21 minuti da quando i paramedici compaiono nelle immagini alle 20.41 fino a quando un’ambulanza entra nel campo visivo della telecamera alle 21.02.

Proteste a New York e in altre città

Decine di persone si sono radunate a Times Square, nel centro di New York, per protestare dopo la diffusione dei video sull’uccisione da parte della polizia di Tyre Nichols. Secondo quanto riferito dai media, sul posto è giunta la polizia e ci sono stati scontri con i manifestanti, conclusi con alcuni arresti. Un video diventato virale sui social mostra un manifestante che sale sul cofano di un’auto della polizia e distrugge a calci il parabrezza prima dell’intervento degli agenti.

Proteste sono scoppiate anche in numerose altre città degli Stati Uniti a seguito della diffusione dei video su quanto accaduto a Memphis. Nella città del Tennessee – riferiscono i media locali – i manifestanti hanno bloccato il ponte dell’Interstate 55 che attraversa il fiume Mississippi e porta verso l’Arkansas. A Washington decine di manifestanti si sono radunati a Lafayette Park, vicino a Black Lives Matter Plaza, e in K Street mentre a Boston hanno marciato lungo Tremont Street, creando problemi al traffico cittadino. La Nbc segnala manifestazioni di protesta anche a SacramentoSan FranciscoAtlantaAshevilleFiladelfiaProvidence Dallas.

L’indignazione di Joe Biden

“Come tanti, sono indignato e profondamente addolorato nel vedere l’orribile video del pestaggio che ha provocato la morte di Tyre Nichols. È ancora un altro doloroso promemoria della profonda paura e del trauma, del dolore e dello sfinimento che gli americani di colore sperimentano ogni singolo giorno”: cosi’ Joe Biden dopo la diffusione dei video sull’aggressione fatale a Nichols da parte di cinque agenti a Memphis.

Joe Biden ha rilanciato il suo appello contro le proteste violente per la morte di Tyre Nichols. “Coloro che cercano giustizia – ha detto – non dovrebbero ricorrere alla violenza o alla distruzione. La violenza non è mai accettabile; è illegale e distruttiva. Mi unisco alla famiglia di Nichols nel chiedere una protesta pacifica”. Biden ha anche chiesto “un’indagine rapida, completa e trasparente”. “Dobbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere – ha spiegato – per garantire che il nostro sistema di giustizia penale sia all’altezza della promessa di giustizia equa e imparziale, parità di trattamento e dignità per tutti. Un cambiamento reale e duraturo arriverà solo se agiamo per evitare che tragedie come questa si ripetano”.

E commentando il caso, Joe Biden ha chiesto al Congresso di inviare alla sua scrivania la legge di riforma della polizia, il George Floyd Justice in Policing Act. “Quando i repubblicani del Senato hanno bloccato quel disegno di legge, ho firmato un ordine esecutivo che imponeva un uso più rigoroso degli standard sull’uso della forza e disposizioni sulla responsabilità per le forze dell’ordine federali, nonché misure per rafforzare la responsabilità a livello statale e locale”.

Fonte Ansa