Spending review, Gutgeld: “Dal 2014 tagli da 30 miliardi l’anno”

Tra il 2014 e il 2017 sono stati ridotti o eliminati capitoli di spesa per un valore di 29,9 miliardi. Lo ha detto il commissario straordinario per la spending review, Yoram Gutgeld, nel corso della presentazione della Relazione annuale. La pa ha contribuito per il 24% della spesa complessiva al netto del costo del personale, mentre i comparti locali hanno contribuito per il 17%. La spending, ha aggiunto, ha creato due terzi delle risorse per il risanamento dei conti, la riduzione della pressione fiscale e il finanziamento dei servizi pubblici essenziali. “I 30 miliardi di risparmi ottenuti grazie alle politiche di spending review sono da considerarsi all’anno e non in tre anni”.

Per effetto del blocco del turn over, ha aggiunto, nel triennio 2013-2016 il personale pubblico è diminuito, al netto della scuola, del 3,8% (pari a 84 mila dipendenti in meno) con punte del 7% nei soli ministeri. Per quanto riguarda gli enti locali, gli incentivi alle fusioni dei piccolo Comuni introdotti nel 2014 hanno finora indotto 120 Comuni a fondersi. Un risultato che, ha sottolineato Gutgeld, spingerebbe non solo a confermare la misura ma a rafforzarla ulteriormente. La riforma delle Province ha invece prodotto un risparmio annuo strutturale di circa 843 milioni di euro.

Per lo sforzo triennale di contenimento della spesa, ha ricordato Gutgeld, l’Italia è prima tra tutti i Paesi Ocse, ad eccezione della Grecia. Nella relazione si sottolinea che la performance del nostro Paese, in cui tra il 2013 e il 2016 i consumi finali della pa sono aumentati di appena lo 0,2%, è stata migliore rispetto a quella di Stati in procedura d’infrazione per deficit eccessivo (Spagna e Francia), di Paesi che hanno avuto aiuti dalla Troika (Irlanda e Portogallo) e di Paesi che hanno lanciato grandi progetti di spending come il Regno Unito. Gutgeld ha quindi invitato “il governo che verrà” a “non mollare la presa“.

Il commissario ha spiegato che nell’ultimo triennio il ruolo di Consip come centrale d’acquisto nazionale della pubblica amministrazione “è stato notevolmente ampliato” con risultati sia sulla spesa presidiata sia sul valore delle gare bandite che nel 2016 è stato di 17,3 miliardi, il 28% in più rispetto al 2014. Il risparmio ottenuto grazie, sostiene il commissario alla spending review, è stato di “3,5 miliardi nel 2016, il 13% in più rispetto al 2014″. Nel 2016 le gare bandite sono state 274, il 56% in più rispetto al 2014 e nel complesso, ha spiegato Gutgeld, “la spesa presidiata, ovvero le merceologie di beni e servizi che Consip mette a disposizione attraverso i suoi strumenti è pari a 48,3 milairdi nel 2016, il 28% in più rispetto al 2014″ e la spesa intermediata, ovvero il valore complessivo delle forniture erogate alle amministrazioni su contratti attivi è di “8,1 miliardi nel 2016, il 33% in più rispetto al 2014″.