Migranti, allarme dell’Oim: “Almeno 57 morti in naufragio al largo Libia”

Di Maio alla terza edizione di Ponza Prima-Med: "La stabilizzazione regionale nel Mediterraneo resta una priorità strategica"

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Almeno 57 persone, tra cui 20 donne e due bambini, sono morte in un naufragio al largo della Libia. Lo riferisce l’Organizzazione internazionale delle migrazioni (OIM).

“Un’altra tragedia. Con questo naufragio la stima dei morti nel Mediterraneo Centrale si avvicina a quasi mille (oltre 980). L’anno scorso a fine luglio erano 272. Non bisogna più esitare e fare di tutto per rafforzare il sistema di pattugliamento in mare. Da subito”, scrive su Twitter il portavoce Oim per il Mediterraneo, Flavio Di Giacomo, dopo l’ennesima strage in mare al largo della Libia.

Di Maio: “Stabilizzazione il Mediterraneo resta una priorità strategica”

“La stabilizzazione regionale” nel Mediterraneo “resta una priorità strategica, poiché la sicurezza è un fattore abilitante per lo sviluppo, il rispetto dei diritti umani e il consolidamento di istituzioni democratiche”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, in collegamento con la terza edizione di Ponza Prima-Med.

“Al tempo stesso, è necessario andare oltre la gestione delle crisi. L’Italia, con un approccio costruttivo ed inclusivo, promuove con determinazione un”agenda positiva’ per il Mediterraneo” fatta di “cooperazione, integrazione e opportunità”.

Luigi Di Maio. Fonte: ANSA

“Il Mediterraneo, crocevia di civiltà e culture, è anche una regione segnata da vari fattori di instabilità. Terrorismo, criminalità organizzata e flussi migratori si innestano su conflitti – penso a quelli in Siria o in Yemen – con ramificazioni regionali e ripercussioni dirette sulla stabilità europea. In Libia – teatro di primario interesse per il nostro Paese – si è aperta una fase politica più stabile, ma certamente non priva di incognite”, ha ricordato il ministro riportato da Ansa.

Una strategia condivisa “che coniughi l’impegno per la soluzione delle crisi con la valorizzazione dei ‘beni comuni mediterranei’ e restituisca alla regione un futuro di convivenza pacifica e crescita sostenibile”, ha concluso il ministro.