Piano per l’occupazione delle persone con disabilità intellettiva

328 disabili intellettivi inseriti nel mondo del lavoro con Valuable. Il progetto AIPD con la partnership dell’Università Lumsa

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Foto di Sigmund su Unsplash

Un piano di occupazione finalizzato ad includere. L’inclusione si fa al lavoro. Attraverso l’iniziativa sociale “Valueable” sono stati inseriti 328 tra lavoratori e tirocinanti con disabilità intellettiva in 10 anni. E l’impegno continua. Si è appena concluso “ValueS”, il quarto progetto consecutivo della rete Valueable. Coordinata dall’Associazione Italiana Persone Down con la partnership dell’Università Lumsa. Buona prassi finanziata nell’ambito di Erasmus+ dal 2014. Con l’obiettivo di abbassare l’alto tasso di disoccupazione delle persone con disabilità intellettiva (ID) in Europa. Favorendo e sostenendo l’inclusione lavorativa nel settore dell’ospitalità. La rete Valueable è estesa a 8 Paesi europei. E conta attualmente 130 membri tra Italia, Austria, Germania, Ungheria, Portogallo, Spagna, Turchia e Croazia. Obiettivo generale del progetto è stato, fin dall’inizio, quello di migliorare l’accesso alle opportunità di formazione e lavoro nel settore dell’ospitalità attraverso la rete Valueable. Al tempo stesso, l’iniziativa si propone di aumentare la capacità inclusiva degli enti di formazione professionale e delle aziende del settore dell’ospitalità.

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Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Risultati per l’occupazione

Il bottino di 10 anni di Valueable è ricco. 170 imprese dell’ospitalità coinvolte in 8 Paesi europei, attraverso il marchio registrato “Valueable – Handing opportunities”. 32 agenzie di formazione accreditate, tra cui alcune sezioni AIPD. 6 Catene alberghiere o della ristorazione firmatarie di protocolli di collaborazione con Valueable. 328 tirocinanti/lavoratori inclusi. 50 giovani hanno fatto un tirocinio di 3 settimane in un albergo della rete Valueable di un Paese diverso dal proprio. Sono variel le soluzioni Valueable per agevolare i processi di inclusione. L’app” On my own”, per facilitare l’autonomia al lavoro delle persone con disabilità intellettive. Due corsi di formazione online per persone con disabilità intellettiva che lavorano nel settore dell’ospitalità. Video tutorial indirizzati ai colleghi per un corretto rapporto con lavoratori con disabilità intellettiva. Un corso di formazione/sensibilizzazione a distanza per manager.

Foto di Pavlo da Pixabay

Rete

La rete Valueable, ha inoltre partecipato alla Fiera Mondiale del Turismo – ITB – Berlino, Marzo 2024. Ed è stata indicata come “Esempio di eccellenza inclusiva” alla settimana europea delle competenze professionali, promossa dalla Commissione Europea (2020) e come “Esempio di buona prassi” al seminario tecnico “Lavoro dignitoso per le persone con disabilità nel settore del turismo”, dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) (2020). La rete è stata inoltre selezionata come “Buona prassi europea” dall’Associazione Europea per la Sindrome di Down, per essere presentata alle Nazioni Unite nella giornata mondiale della sindrome di Down (2018). Numerosi i riconoscimenti a livello internazionale. Valueable, infatti, è presente nella “Guida europea di pratiche promettenti sugli accomodamenti ragionevoli” della Commissione Europea (2020). Ha ricevuto il Premio speciale come sito web europeo. Ed è stata presente con un pannello luminoso presso un gate dell’aeroporto di Bruxelles (giugno-luglio 2020). L’ultimo incontro del progetto ValueS si è tenuto a Porto.

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Foto di Etienne Boulanger su Unsplash

Opportunità

Le organizzazioni partner sono 8 associazioni di persone con disabilità intellettiva, 3 catene alberghiere, l’università Lumsa. Coordinate da AIPD, ente promotore e detentore del marchio “Valueable-handing opportunities”, registrato nel 2018. Insieme hanno deciso di continuare a promuovere l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità intellettiva nel settore dell’ospitalità, firmata Valueable. Tra i partner di Valueable l’Associazione Italiana Persone Down onlus (IT). Che è ente promotore. Secondo l’Istat solo il 20% dei disabili con patologie gravi accede al mondo del lavoro. Il 12,6% cerca attivamente mentre il 23% ha abbandonato o ha rinunciato all’idea di avere un’occupazione. Dati e percentuali che dimostrano quanto sia necessario incrementare iniziative per creare una cultura dell’inclusione lavorativa delle cosiddette “categorie protette”. I vari stati dell’Unione si differenziano tra loro non soltanto per la quota di persone disabili disoccupate e per il divario con i non disabili, ma anche per quanto questo divario si è o meno appianato nel tempo. Per esempio la Lituania registra un divario di 17 punti percentuali tra il tasso di disoccupazione delle persone con e senza disabilità. Seguono Repubblica Ceca, Lussemburgo, Slovacchia, Danimarca e Germania, tutti con differenze oltre i 10 punti. Ultimi, rileva la fondazione Openpolis, sono Bulgaria, Italia e Portogallo, con meno di due punti.