Fanatismo e occultismo spingono i giovani all'ateismo

malefici

Solo il 33% dei giovani egiziani considera il rapporto con Dio davvero importante per la sua vita, mentre la possibilità di dare ragione con argomenti persuasivi della propria fede religiosa è condivisa solo dal 67% della popolazione egiziana. Sono dati contenuti in una relazione presentata nei giorni scorsi dal sacerdote copto ortodosso Matta Badie a un ampio settore del clero copto ortodosso dell’area del Cairo.

Il rapporto

Nel rapporto riportato da Fides, tra le ragioni della crescita dell’indifferentismo e dell’ateismo pratico tra i giovani, il relatore ha indicato l’adesione a teorie scientiste materialiste, ma anche la reazione di rigetto davanti al crescere di violenze giustificate con argomenti religiosi e la crescente diffusione dell’occultismo. Non è possibile quantificare il numero di atei e agnostici in Egitto, anche perché la propaganda ateista e la pubblica professione di ateismo può essere perseguita in base ai dispositivi di legge che puniscono la blasfemia. Nel 2014, il Ministero per la gioventù e quello per le dotazioni religiose avevano preannunciato il ricorso a una strategia congiunta per combattere dottrine e idee “perniciose”, categoria in cui venivano accomunate sia l’ateismo che l’estremismo religioso. Nel luglio 2015, anche il Patriarca copto ortodosso Tawadros II aveva annunciato iniziative di studio per cercare di comprendere e affrontare il fenomeno della diffusione dell’ateismo e dell’indifferentismo religioso tra i giovani egiziani provenienti da famiglie cristiane. Nella Chiesa copta ortodossa, il tentativo di arginare il fenomeno si è espresso nel recente passato anche in lezioni e conferenze miranti a confutare teorie e posizioni scientiste di matrice materialista.