Di mal di Maya non si muore. Ma la nuova data apocalittica imperversa sui media

Sembra che ritornino ciclicamente, ancor di più, in questo periodo di Covid e con il solstizio d’estate certe profezie dei cosiddetti Maya ( tra una moltitudine pittoresca di sedicenti discendenti) sulla fine del mondo. Sarebbe tra il 20 e 21 giugno 2020 la nuova scadenza dell’ennesima occasione di far parlare di se coloro che ancora una volta usano questa teoria apocalittica per suggestionare persone fragili e chissà per quali altre finalità.
È nota l’ultima data apocalittica fallita secondo sedicenti specialisti che avevano giustificato la mancata fine del mondo preannunciata per il 21 dicembre 2012 attribuendo l’errore di calcolo del calendario gregoriano introdotto nel 1582 in sostituzione al calendario giuliano. Infatti con questo cambiamento sarebbero stati bruciati undici giorni dell’anno.
Ma cerchiamo di ripercorrere alcune tappe per comprendere la mentalità che ispira tali teorie. Era il 1993 quando a Waco, negli Stati Uniti, la setta dei “davidiani” metteva in atto un tremendo suicidio collettivo con l’uccisione di oltre 80 persone che attendevano l’apocalisse. In Svizzera, nel 1994, quarantotto adepti del gruppo denominato “Il Tempio del Sole” si suicidavano nella convinzione di evitare la fine del mondo trasferendosi nella stella Sirio. La setta apocalittica “Aum Shinrikyo” nel 1995, in Giappone, con l’intento di distruggere l’interno pianeta, diffondeva nella metropolitana il sarin, un gas nervino letale, che causava la morte di 13 persone e oltre seimila feriti.
Poi si giunge al fatidico 21 dicembre 2012. Questa è stata, appunto, l’ultima data prevista per la fine del mondo. Le profezie “apocalittiche” che stanno investendo libri, giornali e televisioni di questi tempi, cavalcando anche questa terribile pandemia, sembrano essere diventati per alcuni un’autentica ossessione. In tanti stanno guadagnando grazie a queste strampalate teorie farcite di calendari Maya, numerologia, occulte ricorrenze e qualche sparuto rudimento scientifico. E infatti, trascorso quel 21 dicembre 2012 costoro inventarono nuove teorie capaci di continuare ad imbrogliare la gente. Chiaramente anche il mondo della comunicazione ha le sue precise responsabilità dinanzi a quelle personalità più deboli che, come in passato, potrebbero aderire a falsi e pericolosi ultimatum mettendo in atto comportamenti a rischio.
Sebbene alcuni credano e seguano queste “dottrine” in completa buona fede, non è possibile trascurare la presenza di tanti truffatori che speculano su tali avvenimenti spingendo certe persone verso comportamenti che possono divenire anche drammatici. Nel recente passato, infatti, si sono verificati dei suicidi di massa causati da santoni di sette millenariste che utilizzavano il concetto di profezia proclamando la fine del mondo. Tali realtà occulte adescano proseliti facendo leva sulle angosce recondite presenti in ogni essere umano: la paura del dolore, delle sciagure, della morte. Ma, per un credente, la morte è una verità incontestabile che non sta a lui cercare di determinare poiché è solo nelle mani di Dio.
Oggigiorno si denota un preoccupante proliferare di corsi che promuovono chissà quali “potenziali energetici” nell’individuo umano il cui “io” si erge addirittura al di sopra dell’Onnipotente; anzi il Creatore viene anch’esso cancellato dall’esistenza convincendo gli adepti della sua non esistenza. Conseguentemente, i malcapitati cambiano radicalmente i loro atteggiamenti a volte separandosi anche dai propri cari e lasciando tutto pur di seguire quel guru che si presenta come il ritratto della pace, della semplicità e dell’amore ma, alla luce dei fatti diventerà poi il responsabile di ogni sorta di divisione interiore e familiare.
La concezione millenaristica della storia è presente nei messaggi di numerose sette, anche molto note, diffuse in ogni parte del mondo. Nei culti ufologici gli alieni sarebbero in grado di comunicare ai terrestri delle incredibili rivelazioni, anticipando disastri e catastrofi. Il satanismo apocalittico, invece, rappresenta l’ulteriore degenerazione delle ideologie demoniache che si prefiggono di portare l’umanità all’autodistruzione.
Alcuni di questi gruppi estremi vengono annoverati addirittura tra i possibili finanziatori di movimenti e di organizzazioni terroristiche internazionali. In internet è possibile, purtroppo, trovare i loro deliranti propositi dove si può leggere e ascoltare anche molti video sconvolgenti per la follia che di fatto poi esprimono.
Ad imbattersi dinanzi a questi oscuri scenari ci sono anche i cristiani, portatori di una nuova speranza: credono infatti nella “parusia”, vale a dire l’attesa della seconda venuta del Signore Gesù, che non ha alcun legame con le ridicole predizioni e pseudo-profezie di questi giorni. È innegabile però che ci sono cattolici che, a volte, conoscono meglio certe “mode” simil-religiose che la propria fede, valore inestimabile da difendere ed approfondire. I credenti in Cristo non hanno “energie” da inseguire, ma sperimentano l’intervento concreto di Dio attraverso l’incarnazione del Verbo e la presenza dello Spirito Santo.
Papa Benedetto XVI ha affermato: «Gesù non descrive la fine del mondo, e quando usa immagini apocalittiche, non si comporta come un “veggente”. Al contrario, Egli vuole sottrarre i suoi discepoli di ogni epoca alla curiosità per le date, le previsioni, e vuole invece dare loro una chiave di lettura profonda, essenziale, e soprattutto indicare la via giusta su cui camminare, oggi e domani, per entrare nella vita eterna». La menzogna su un’imminente catastrofe non può e non deve distogliere l’attenzione dall’evento veramente importante di questo tempo: il Natale, la nascita dell’Emmanuele, il “Dio con noi”.
Vale la pena concludere ricordando a tutti, a partire da coloro che si dichiarano cattolici, il Catechismo della Chiesa Cattolica ai numeri nn. 2215-2117: “Tutte le forme di divinazione sono da respingere: ricorso a  Satana o ai demoni, evocazione dei morti o altre pratiche che a torto si  ritiene che « svelino » l’avvenire. La consultazione degli oroscopi,  l’astrologia, la chiromanzia, l’interpretazione dei presagi e delle  sorti, i fenomeni di veggenza, il ricorso ai medium manifestano una  volontà di dominio sul tempo, sulla storia ed infine sugli uomini ed  insieme un desiderio di rendersi propizie le potenze nascoste. Sono in contraddizione con l’onore e il rispetto, congiunto a timore amante, che dobbiamo a Dio solo.
Tutte le pratiche di magia e di stregoneria con le  quali si pretende di sottomettere le potenze occulte per porle al  proprio servizio ed ottenere un potere soprannaturale sul prossimo –  fosse anche per procurargli la salute – sono gravemente contrarie alla  virtù della religione… Anche portare amuleti è biasimevole…”
Insomma, per il 21 Giugno tranquilli, almeno per la fine del mondo, l’unica cosa buona che possiamo fare è dire una preghiera in più per coloro che distruggono le vite degli altri, affinché si ravvedano e per quelle tante vittime che vengono spinte verso la disperazione trascinandole nei meandri dell’occultismo.