MARO’, NUOVA DELHI: “LATORRE PUO’ RESTARE IN ITALIA”

Arriva l’ok della Corte suprema di Nuova Delhi: Massimiliano Latorre resterà in Italia sino alla fine dell’arbitrato internazionale dell’Aja sul caso Marò con le stesse condizioni già disposte per il collega Salvatore Girone.

Soddisfatta la Farnesina

La decisione è stata accolta con soddisfazione dal ministero degli Esteri italiano. “Si tratta – spiega il comunicato ufficiale della Farnesina – di un passaggio importante che riconosce l’impegno intrapreso dal governo italiano con il ricorso all’arbitrato internazionale per fare valere le ragioni dei nostri due Fucilieri di Marina. L’India ha così applicato anche a Latorre la decisione resa il 29 aprile scorso dal Tribunale arbitrale istituito a L’Aja, che si era espresso in tale senso con riferimento al Fuciliere di Marina Salvatore Girone. Con identico impegno l’Italia affronterà i prossimi passaggi del procedimento arbitrale, che entra ora nel merito del caso della Enrica Lexie.

Nuova proroga

Latorre si trova in Italia da due anni, da quando la Corte Suprema indiana gli ha concesso il rimpatrio per cure mediche dopo aver subito un ictus a New Delhi nell’agosto 2014. Finora gli sono sempre state concesse successive proroghe (l’ultima sarebbe scaduta il 30 settembre prossimo). I suoi avvocati adesso avevano chiesto al giudice di Nuova Delhi di consentirgli di rimanere in Italia in attesa che il tribunale internazionale decida quale Paese, se Italia o India, abbia la giurisdizione sul caso: esattamente come è già stato concesso a Girone.

Il caso

I due marò italiani, accusati dell’uccisione di due pescatori indiani, nel 2012, al largo delle coste del Kerala, attualmente attendono entrambi in Italia, con le famiglie e i figli, la decisione dei giudici del Tribunale internazionale. Ma la loro odissea, tortuosa e insidiosa, ha portato sull’orlo della crisi diplomatica Roma e New Delhi, e si trascina ormai da quattro anni e mezzo.