Sindacati in piazza per la sicurezza sul lavoro

E' iniziata a Prato la manifestazione nazionale di Cigil, Cisl e Uil per celebrare il Primo maggio, dedicato alla salute e alla sicurezza sul posto di lavoro. 

Manifestazione

Ad accompagnarla è lo slogan “Sicurezza: il cuore del lavoro“, che apre anche il corteo dei lavoratori, al quale partecipano i segretari generali delle tre confederazioni, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo. Il corteo, dopo aver sfilato per le vie della città, si fermerà in piazza del Duomo dove, dal palco, ci saranno gli interventi dei tre leader sindacali. La città di Prato, spiegano i sindacati, “rappresenta un'importante e simbolica realtà industriale dove il tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro è fortemente sentito”. Prima della manifestazione nazionale, Camusso, Furlan e Barbagallo si sono recati al cimitero monumentale di Marcognano, in una frazione del comune di Carrara, per deporre una corona al monumento ai caduti sul lavoro e ricordare la tragedia avvenuta alla cava di marmo dei “Bettogli” il 19 luglio del 1911, in cui persero la vita dieci lavoratori.

“Troppi morti”

“Ci sono troppi morti per il lavoro, troppi lutti nelle famiglie. E'una cosa inaccettabile, è un bollettino di guerra che nessuno può più accettare” ha detto Furlan arrivando nella città toscana. Servono, per questo, “più investimenti per la sicurezza, più prevenzione e più controlli“, ha sottolineato. Il tema della salute e della sicurezza sul lavoro deve, quindi, essere “assolutamente una priorità” per il nuovo governo. E a proposito del confusionario scenario politico, la segretaria generale della Cisl ha sottolineato che “è urgentissima la formazione di un nuovo governo. Ci sia senso di responsabilità della politica”. Furlan ha rimarcato l'importanza di avere un nuovo esecutivo “rispetto a quello che sta avvenendo nel mondo, perché l'Europa e l'Italia devono avere un ruolo importante nella costruzione della pace” e rispetto alle questioni del Paese “per rilanciare le politiche di crescita, di sviluppo e del lavoro. Bisogna fare una guerra seria alla povertà e alla disoccupazione. Ha proprio ragione il presidente della Repubblica Mattarella a chiedere responsabilità e generosità ai partiti politici, ne stanno dimostrando davvero poca”,