Cristiani nel mirino dei nazionalisti indù

Il fanatismo nazionalista indù sta mettendo a dura prova i cristiani in India, oggetto di ripetuti attacchi sferrati nel periodo natalizio. L'ultimo grave episodio, come riporta l'Agenzia Fides, si è verificato ieri a Vidisha, nella diocesi di Sagar, nello stato di Madhya Pradesh (India centrale). Per evitare che un gruppo di 900 militanti del gruppo “Akhil Bharatiya Vidyarthi Parishad” (Abvp), uno dei gruppi studenteschi della destra nazionalista indù, entrasse con la forza nel St. Mary's Post Graduate College, un istituto cattolico, sono stati schierati centinaia di agenti di polizia. Gli studenti hanno minacciato di eseguire con la forza, all'interno della scuola, un rituale indù di “Aarti di Bharat Mata” (in cui si incensa la personificazione nazionale dell'India come “Dea Madre”) e altri riti in onore di altre divinità indù. Il vescovo Theodore Mascarenhas, segretario generale della Conferenza episcopale indiana, ha ringraziato “il Ministro degli Interni dell'Unione, Rajnath Singhji, e le forze di polizia del Madhya Pradesh. Un profondo grazie per le preghiere di tutti i fedeli. I sacerdoti, le suore, e altri membri del personale impegnato nel collegio sono in stato di choc. Continuate a pregare per loro” ha dichiarato all'Agenzia Fides.

Il 30 dicembre c'era già stata un'aggressione, nonostante la presenza di 20 poliziotti. Nei giorni scorsi un gruppo di radicali indù ha attaccato seminaristi e sacerdoti a Satna mentre giravano per i villaggi per cantare inni natalizi. In Rajasthan 20 militanti nazionalisti indù hanno malmenato i fedeli che partecipavano a una celebrazione natalizia regolarmente autorizzata. Attacchi che hanno portato il presidente della Conferenza episcopale indiana, il cardinale Baselios Cleemis, a dichiarare che “la fiducia dei cristiani indiani nel governo si sta erodendo”.

La Costituzione garantisce la libertà di religione ma gli estremisti indù sono diventati più aggressivi negli ultimi mesi e quella che volge al termine è stata una delle stagioni natalizie più violente della storia recente per i cristiani dell'India. Secondo l'Agenzia Fides, il Vishwa Hindu Parishad (“Consiglio mondiale indù”), uno dei maggiori gruppi nazionalisti, ha deciso di intensificare la sua campagna di “ghar wapsi” (“ritorno a casa”), riconvertendo con forza i dalit (fuori casta) cristiani all'induismo, sostenendo che vi è un aumento delle conversioni forzate in tutta l'India, operate specialmente dai cristiani.

Il VHP accusa anche i musulmani e sostiene che “la popolazione islamica si sta espandendo a un ritmo più veloce della popolazione indù e nel 2050 l'India ospiterà la più grande popolazione musulmana del mondo”, agitando il “pericolo jihadista”. Accuse confutate da intellettuali e osservatori che le definiscono “pretesti per attaccare cristiani e musulmani in India”.