Antitrust, multa di 3,6 milioni di euro in arrivo per Atac: “Pratica commerciale scorretta”

Non c’è davvero pace per l’azienda del trasporto pubblico romano. Dopo le bagarre dei giorni scorsi con le dimissioni di Rota e l’annuncio, nella giornata di ieri, di una imminente proposta di referendum per la sua privatizzazione, Atac si ritrova a fare i conti con una multa che, considerando il periodo nero che la municipalizzata sta attraversando, significa dover affrontare un problema di non certo poco conto: l’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato, infatti, ha decretato una sanzione pari a 3,6 milioni di euro per l’azienda, ponendo la motivazione di “una pratica commerciale scorretta nell’offerta del servizio pubblico di trasporto ferroviario nell’area metropolitana di Roma consistente nella falsa prospettazione, attraverso l’orario ufficiale diffuso presso le stazioni e nel sito internet, di un’offerta di servizi di trasporto frequente e cospicua, a fronte della sistematica e persistente soppressione di molte corse programmate, nonché nella omessa informazione preventiva ai consumatori in merito alle soppressioni previste”.

La sanzione per Atac

L’Antitrust ha dunque concluso l’istruttoria avviata d’ufficio nei confronti della società nel novembre scorso, durante la quale “sono emerse la persistenza e la significatività del fenomeno relativo alla mancata effettuazione di molte corse programmate, dal 2010 ad oggi, che nella maggior parte del periodo ha raggiunto un’incidenza ben superiore a quella considerata fisiologica”. Nel mirino dell’Authority, quindi, i disagi provocati ai pendolari dalla soppressione delle corse, “dipese in larga misura da motivi riconducibili a dirette responsabilità di Atac che, in tal modo, ha falsato le aspettative degli utenti/consumatori e le loro decisioni relative alla mobilità quotidiana, in particolare di tipo pendolare, basate sugli orari e le frequenze del servizio atteso da Atac secondo appunto quanto indicato nell’orario ufficiale”. Il servizio in oggetto (Roma-Lido di Ostia, Roma-Civita Castellana- Viterbo e Roma Giardinetti-Pantano), interessa complessivamente un’area di circa 140 km, trasportando quotidianamente oltre 200.000 utenti, ed è offerto in esclusiva dalla società.

L’ombra del referendum

Una nuova gatta da pelare per la municipalizzata dei trasporti che, probabilmente, sta attraversando uno dei suoi periodi più difficili. Dopo le dichiarazioni dell’ex dg Rota sulla situazione economica dell’azienda e le conseguenti polemiche con la Commissione trasporti del Comune, il Campidoglio ha provveduto a nominare Paolo Simioni alla presidenza, facendo in tal modo decadere le deleghe dell’amministratore unico Manuel Fantasia. La situazione finanziaria, però, è stata comunque palesata, rendendo necessaria la corsa ai ripari da parte dei vertici societari. A tal proposito, nella giornata di oggi dovrebbe essere depositata la richiesta di referendum da parte dei Radicali, arrivati ieri oltre la soglia minima delle 29mila firme: l’obiettivo è la liberalizzazione della società, con una messa a gara aperta anche ai privati.