L'universalità di Bernini in mostra alla Galleria Borghese

Figura estremamente poliedrica, dominatrice assoluta della scena artistica italiana ed Europea, il nome di Gian Lorenzo Bernini non cessa, a distanza di oltre 300 anni dalla morte, di suscitare stupore e ammirazione. Niente di strano, dunque, se ad appena 3 giorni dal “via” la mostra a lui dedicata nel museo della Galleria Borghese, a Roma, abbia già registrato numeri elevatissimi in fatto di ingressi. Ottanta opere, dagli anni giovanili alla maturità barocca, il genio dell'artista napoletano esprime tutta la sua carica emotiva nella retrospettiva “Bernini scultore, la nascita del Barocco in casa Borghese”, iniziata l'1 novembre scorso con permanenza nelle sale della Galleria fino al prossimo 4 febbraio. Un evento eccezionale e di portata planetaria, con 71 delle sculture esposte arrivate dai musei di ogni angolo d'Europa per mostrare, in tutta la sua bellezza, il talento innato del principale scultore del Barocco italiano e, più in generale, del XVII secolo.

Da Bernini a… Bernini

Dalla Fontana dei Quattro fiumi di Piazza Navona al Colonnato di Piazza San Pietro, passando per la Barcaccia e il pilastro “elefantino” dell'Obelisco della Minerva, il genio universale di Bernini ha contribuito a elevare la città di Roma a salotto dell'arte europea durante il Seicento, toccando picchi di grandezza estetica e perfezione artistica irripetuti. Non è un caso che un'esposizione incentrata esclusivamente sulla sua figura e sulla sua progressiva evoluzione dall'età della giovinezza a quella vissuta alla corte dei Papi, abbia richiamato un numero così importante di visitatori, desiderosi di conoscere un po' più da vicino quello che, finora, è stato un personaggio incontrato sui libri scolastici o attraverso la visione delle sue opere, traduzione visiva di un lungimirante ideale artistico.

Il racconto di un genio

L'intento della retrospettiva, infatti, è proprio offrire una panoramica più ampia sull'operato dello scultore, cercando di definirne i tratti interiori, offrendo una visione della sua crescita artistica attraverso il filtraggio dei suoi lavori, dalla prima scultura scolpita a soli 10 anni fino ai bozzetti di studio per la Fontana dei Quattro fiumi. Un parterre vastissimo di opere, tra le quali perle come Santa Bibiana, commissionata a Bernini da Papa Urbano VIII assieme alla chiesa (omonima) che ancora oggi la ospita. E' la prima volta che la grande statua esce dal luogo dove il Pontefice scelse di posizionarla, trovando posto sulla soglia della Galleria per l'accoglienza dei visitatori: un'occasione certamente speciale che, nondimeno, ha contribuito a rendere l'esposizione uno degli appuntamenti più attesi e più ricchi dell'anno.