PISA, IN MOSTRA A PALAZZO BLU: “DALI’. IL SOGNO DEL CLASSICO”

“Inizia a disegnare e a dipingere come gli antichi maestri. Dopo potrai fare quello che vorrai: tutti ti rispetteranno”, diceva il famoso pittore surrealista spagnolo Salvador Dalí. Dal primo ottobre 2016 al 5 febbraio 2017 la Fondazione Palazzo Blu di Pisa ospita la mostra “Dalí. Il sogno del classico”, organizzata con la collaborazione della Fundación Gala-Salvador Dalí e MondoMostre. L’esposizione, a cura di Montse Aguer, Direttrice Musei Dalí, presenta al pubblico la grande opera del maestro spagnolo, attraverso una selezione mirata di 150 importanti opere che mostrano la grande ispirazione che Dalì trae dalla tradizione italiana e dai grandi Maestri soprattutto rinascimentali.

All’interno del percorso espositivo, una serie di importanti dipinti in cui il pittore spagnolo cita Raffaello e rivisita sotto una lente surrealista i capolavori scultorei e pittorici di Michelangelo, i disegni e gli acquerelli che raccontano la leggendaria vita di Benvenuto Cellini e l’intera serie che illustra il capolavoro di Dante Alighieri, la Divina Commedia.

L’arte di Dalí, nella sua dimensione onirica, è un continuo susseguirsi di citazioni e di richiami, scomposizioni finalizzate a nuove formulazioni e ancestrali nostalgie. Per la prima volta in Italia, diversi dei suoi dipinti su tela che rivisitano in chiave daliniana la produzione artistica dei più grandi Maestri italiani. Oltre 150 opere provenienti dal Museo Fundación Gala-Salvador Dalí di Figueres e dal Dalí Museum di St. Petersburg in Florida, le due più importanti istituzioni mondiali che custodiscono le opere dell’artista spagnolo, ma anche dai Musei Vaticani.

Un grande progetto dal taglio inedito, una mostra trasversale che mette a confronto diretto il genio di Figueres con la tradizione antica e con i grandi Maestri del passato e che presenta, per la prima volta nelle sale di Palazzo Blu, un aspetto particolare della parabola surrealista, per esplorare e ammirare il “sogno classico” di Salvador Dalí, il più enigmatico ed eccentrico degli esponenti surrealisti.