Afghanistan, almeno 33 morti nell’attentato a una moschea

I fedeli erano riuniti nel luogo di culto, nel distretto dell'Imam Sahib di Kunduz, per la preghiera settimanale del venerdì

Afghanistan

La sequenza di attacchi con feriti e vittime in varie città dell’Afghanistan si allunga, con il terzo episodio in quattro giorni ai danni di una moschea, durante il mese sacro del Ramadan, nel giorno di preghiera, il venerdì. Oggi le forze talebane avevano inoltre annunciato di aver arrestato un sospetto membro del sedicente Stato islamico ritenuto responsabile dell’attentato di ieri in una moschea sciita nella città afghana di Mazar-i-Sharif, episodio nel quale sono morti 12 fedeli e 58 persone sono rimaste ferite.

L’attacco

L’esplosione che devastato oggi una moschea ha causato la morte di 33 persone, ha reso noto un portavoce talebano. “L’esplosione è avvenuta in una moschea nel distretto dell’Imam Sahib di Kunduz, uccidendo 33 civili tra cui bambini”, ha scritto su Twitter il portavoce del governo Zabihullah Mujahid.

L’arresto

Un afgano di nome Abdul Hamid Sangaryar è stato arrestato, ha detto Asif Waziri, portavoce della polizia della provincia di Balkh, di cui Mazar-i-Sharif è la capitale. “È la mente dell’attacco di ieri alla moschea”, ha detto Waziri, presentandolo come un elemento importante dell’Isis. “Ha giocato un ruolo cruciale in diversi attacchi in passato ed era sempre riuscito a sfuggirci, ma questa volta lo abbiamo fermato con un’operazione speciale”, ha aggiunto. L’Isis ha anche rivendicato la responsabilità di un altro attentato ieri a Kunduz (nordest), in cui almeno quattro persone sono rimaste uccise e altre 18 ferite.