Stop al “divario digitale”. Iniziativa Moige per nonni e nipoti

Sette anziani su dieci non sanno "navigare" e sono esclusi dai servizi on line. Iniziativa dei Movimento italiano genitori

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Foto di Tim Kilby su Unsplash

Si chiama “Nonno Clicca Qui!” ed è la campagna del Moige contro il “divario digitale“. Il digital divide intergenerazionale si riferisce alle differenze tra le generazioni nell’utilizzo delle tecnologie digitali. Non tutte le persone possiedono un computer o un tablet o non  hanno la possibilità-capacità di utilizzarli regolarmente. “Nonni a scuola per diventare più digital“: questo è l’obiettivo dell’iniziativa del Movimento italiano genitori per avvicinare ragazzi e over 60. Promuovendo il processo di digitalizzazione e la cyber security. Inoltre la didattica realizzata con strumenti digitali migliora l’apprendimento degli studenti. A dimostrarlo è l’analisi fatta da Aura immersive su un campione di 200 scuole italiane che hanno adottato l’offerta per la didattica delle società leader nell’offrire soluzioni di formazione innovative e immersive per l’educazione e la formazione. Anche grazie alle collaborazioni con realtà come il Moige (Movimento italiano genitori) e Confindustria Vicenza. La piattaforma  è stata presentata a Firenze a Didacta, la più importante fiera del settore dell’educazione. Insieme al catalogo di contenuti multidisciplinari sviluppati internamente e appositamente pensati per le scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado.

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Foto di Gabriella Clare Marino su Unsplash

Didattica

“I contenuti immersivi – afferma il chief innovation officer di Aura group, Denis Tredese – possono essere un valido strumento di supporto didattico per insegnanti e studenti. Perché sfruttano l’emotività generata dall’esperienza coinvolgente per aumentare il livello di attenzione, la predisposizione all’ascolto. E per fissare i concetti attraverso le immagini. Per farlo il sistema di hardware e software deve essere facilmente governabile. E deve restare invariata l’efficienza nella gestione dell’ambiente classe. Perciò  abbiamo sviluppato un’applicazione dedicata per rispondere a questi requisiti. In maniera agile permette la visualizzazione di contenuti a 360 gradi in modalità simultanea per un’intera classe di studenti. E contestualmente offre al docente sistemi per il controllo dei visori (3DOF) e del materiale proposto”. Per supportare i docenti nell’affrontare le sfide legate alle nuove tecnologie per la didattica è operativa la proposta congiunta di Aura immersive con H-Farm. La piattaforma d’innovazione che investe in modo importante nella formazione con all’attivo offerta scolastica, universitaria e percorsi professionalizzanti. In particolare la formazione dei docenti punta ad affrontare le rivoluzioni tecnologiche, umane e di pensiero del nostro tempo e del prossimo futuro. Fornendo competenze tecniche specifiche. Ma anche soft skills, fondamentali oggi per orientarsi in un modo in rapida evoluzione. E con un importante gap generazionale che proprio i docenti si trovano spesso a dover colmare.

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Foto di Michal Czyz su Unsplash

Divario tra le generazioni

Digital divide significa appunto divario digitale. Cioè una situazione che divide la popolazione nell’accesso a internet. Una divisione tra chi ha accesso a internet e chi no. Questo parametro ha una valenza importante, perché evidenzia una sempre più grave disuguaglianza nell’accesso e nell’uso delle tecnologie. Più del 67% degli anziani italiani non è capace di usare Internet. È la preoccupante tendenza che emerge dai dati Istat. In parte la pandemia può aver avvicinato qualche over 65 alla tecnologia assottigliando il gap. Ma il divario tra vecchie e nuove generazioni resta rilevante. In Italia la curva demografica tende sempre più verso la terza età, di pari passo con uno scarso livello di digitalizzazione. Proprio gli stessi anziani rischiano così di rimanere esclusi da una serie di nuovi sviluppi della pubblica amministrazione che li riguardano da vicino, come ad esempio lo Spid o l’accesso al cedolino della pensione. A far discutere è dunque il fenomeno del digital divide, ancora profondamente radicato nel nostro Paese e al quale il terzo settore si propone di porre rimedio con urgenza.

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Foto di Glenn Carstens-Peters su Unsplash

Campagna Moige

Il processo di digitalizzazione può essere, dunque, un’occasione unica per mettere a confronto nonni e nipoti. Questo è l’intento di “Nonno clicca qui” l’iniziativa a favore degli scambi generazionali, lanciata dal Moige (Movimento Italiano Genitori) in collaborazione con la Polizia di Stato. E l’Associazione nazionale comuni italiani (Anci). Con il contributo del Fondo di Beneficenza ed opere di carattere sociale e culturale di Intesa Sanpaolo. Saranno circa 4.000, i “nonni” coinvolti nel progetto. I “nipoti” saranno, invece, 1.600. Tutti ragazzi provenienti da scuole secondarie di primo e secondo grado del territorio nazionale. I quali diventeranno veri e propri docenti, pronti ad insegnare ai nonni/alunni tutti i trucchi del mondo digital. “I pro di questo progetto sono molteplici, dalle interazioni tra due generazioni purtroppo sempre più distanti, fino alla sensibilizzazione in tema di cyber sicurezza- spiegano i promotori dell’iniziativa-. I metodi per ‘navigare’ sicuri  saranno infatti una delle principali tematiche dei webinar che parallelamente accompagneranno la campagna. Coinvolgendo docenti, genitori e ragazzi, per un totale stimato di circa 20.000 famiglie beneficiarie“.

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Foto di Leon Seibert su Unsplash

Competenze digitali

Il progetto prevede un ciclo di incontri per ogni istituto selezionato, durante i quali verrà utilizzato il metodo learning by doing, con tante attività pratiche su diversi dispositivi (PC, tablet e smartphone). In modo tale da rendere autonomi i nonni di fronte a qualsiasi device. La formazione tratterà argomenti disparati, tra cui l’accesso e l’utilizzo di internet, il servizio di posta elettronica, la conoscenza e l’uso delle APP e l’accesso ai servizi della pubblica amministrazione tramite Spid. Ad ispirare l’iniziativa è stato il risultato di alcuni allarmanti dati: risulta, infatti, che l’Italia abbia la popolazione più anziana d’Europa. Quasi 14 milioni di over 65, metà dei quali addirittura over 75. Un fattore che incide prepotentemente anche sul grado di digitalizzazione del nostro paese e dell’intero continente. Inoltre solo il 4,4% degli adulti tra i 65 e i 74 anni di età risulta avere competenze digitali ed informatiche di base. Da un decennio a questa parte, e soprattutto con l’accelerazione avviata dal Covid19, internet e il mondo digitale sono divenuti parte integrante della nostra quotidianità, ma una grande fetta di popolazione ancora non riesce a fruirne in totale autonomia e in modo semplice. Il Moige “crede fermamente in questo progetto grazie al quale si potrà mettere un primo tassello per colmare il gap generazionale che ancora esiste tra la popolazione più giovane e quella più adulta. Gli over 60, infatti, rischiano di risultare sempre più isolati proprio per le mancate competenze digitali”.