Coronavirus, 16 contagiati. Due casi in Veneto

Sono almeno due i casi di nuovo coronavirus segnalati in Veneto: i due italiani, risultati positivi, sono già stati isolati in ospedale e sono attualmente sottoposti ad un secondo test. In tutto sono sedici i contagiati attestati tra Lombardia e Veneto. Fra le positività, anche cinque operatori sanitari, infermieri e medici dell'ospedale di Codogno, insieme ad alcuni pazienti. La priorità è dunque quella di “circoscrivere l'area” attraverso misure come “la sospensione di manifestazioni […], attività lavorative, ludiche ed educative” ha detto in conferenza stampa il Ministro della Salute, Roberto Speranza.

In isolamento

Per almeno una settimana, 30 mila persone saranno in isolamento in nove Comuni della Lombardia. L'assessore alla Sanità della Regione Lombardia, Giulio Gallera, ha invitato i cittadini ad “evitare i contatti sociali” e a restare, per quanto possibile, a casa. Sono attestati sei casi di contagio in Lombardia e  la Regione ha già emesso delle ordinanze. La Protezione Civile sta seguendo attentamente la situazione dei contagi in stretta sinergia con la task force del Ministero della Salute e della Regione Lombardia. Obiettivo primario? Cercare di contenere un'eventuale propagazione del contagio. “Stiamo preparando un'ordinanza che vieta ogni attività di aggregazione come il Carnevale, le messe, gli eventi sportivi, chiuderemo le attività commerciali e i negozi del luogo”, ha detto l'assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera, parlando a Sky Tg24. Intanto da Bruxelles, il premier Giuseppe Conte ha invitato alla calma perché “è stata disposta una nuova ordinanza che dispone il trattamento di isolamento per tutti coloro che sono venuti a contatto”. “Abbiamo già attivato quattro squadre che andranno a fare i tamponi per coloro che segnalano un sospetto caso” ha detto l'assessore Gallera in conferenza stampa questa mattina, evidenziano l'alto livello di guardia scattato da questa notte.

Il presidente Fontana: “Isolamento efficace, no panico”

Altri tre casi di contagio sono stati confermati dai temponi. Come emerso dalla conferenza stampa, gli altri tre uomini, residenti a Codogno, si sono presentati con sintomi di infezione polmonare. Le autorità sanitarie hanno confermato che i tre sono entrati in contatto con il 38enne. Il Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha invitato alla calma: “In altre parti del mondo si è dimostrato che il sistema di isolamento è stato finora efficace. Non dobbiamo diffondere il panico, ma far capire che queste misure assunte sono fondamentali per il bene della comunità”. Intanto l'assessore Gallera ha aggiunto che stanno quantificando e monitorando i casi che, gradualmente, stanno emergendo dagli esiti dei tamponi. 

Il primo caso in Lombardia

Non sono stati in Cina i due uomini e la donna il cui contagio è stato confermato dal test per il Covid-19, l'infezione determinata dal nuovo coronavirus nCoV-2019, propagatosi dalla città cinese di Wuhan e che, ad oggi, conta 75.470 contagi e 2.236 morti, di cui 2.144 solo in Cina. Attualmente se ne aggiungono altri tre. Secondo quanto ricostruito dai medici che da ieri hanno in cura il primo caso di contagio segnalato ieri sera, l'uomo lo avrebbe contratto da un suo collega italiano rientrato dalla Cina a gennaio scorso, quando il blocco degli aerei dalla Cina non era ancora vigente. Ieri l'uomo, 38 anni, si è recato al Pronto Soccorso per una grave insufficienza respiratoria. Attualmente le sue condizioni sono molto delicate e si sta pensando a un eventuale trasferimento all'ospedale Sacco di Milano, un'eccellenza italiana nell'infettivologia.

Il “paziente zero”

È stato rintracciato e trasferito prontamente all'ospedale Sacco di Milano l'uomo che potrebbe aver contagiato il collega 38enne. Va detto che, attualmente, le date non collimerebbero perché è passato troppo tempo. Si tratta di un manager che lavora in una società di Fiorenzuola d'Arda, spesso in Cina per lavoro. Tornato da Pechino fra il 20 e 21 gennaio, tranne lievi sintomi influenzali il 10 febbraio, l'uomo è tuttora in salute e non mostra i sintomi del Covid. Le autorità sanitarie, in accordo con il Ministero della Salute, stanno valutando l'eventualità di considerare altre opzioni. Gli altri due contagiato sono la moglie del 38enne e un amico, entrato in contatto con l'uomo nei giorni scorsi. Entrambi sono ricoverati presso l'ospedale di Codogno. Sottoposti a verifica anche le 149 persone che hanno avuto un contatto diretto con l'uomo, incluso il personale sanitario.

Dalla Cecchignola alla Diamond Princess

Si è conclusa la quarantena per i 55 italiani che sono stati isolati al campus militare della Cecchignola al loro ritorno dalla Cina. In diciotto giorni sono stati monitorati attentamente dalle autorità sanitarie: ieri, all'uscita dal campus, hanno mostrato i volti sorridenti, in parte anche commossi. I ministri della Difesa e della Salute, Lorenzo Guerini e Roberto Speranza, hanno voluto accoglierli ed abbracciarli, mostrando la vicinanza dello Stato. Slitta, intanto, il rientro degli italiani sulla Diamond Princess, la nave da crociera attraccata al porto giapponese di Yokohama con oltre 620 passeggeri risultati positivi al test. Fra i contagiati, ci sarebbe anche un italiano di 73 anni, mentre il resto degli italiani, fra cui il comandante Gennaro Arma, risulta negativo ai test. Questi, insieme al personale di bordo, ha deciso di restare sulla nave per gestire la situazione di emergenza, mentre almeno 500 persone sono pronte allo sbarco. Si attende un aggiornamento sul volo dell'Aeronautica militare che dovrebbe riportare i connazionali (una trentina) ed altri cittadini europei in Italia. Sono morti di due anziani passeggeri sulla nave: si tratta di due cittadini giapponesi, un uomo di 87 e una donna di 84 anni, che avevano preesistenti patologie. 

Critiche al Giappone

In Giappone è anche arrivata l'équipe medica italiana per testare i connazionali e stabilire quando saranno pronti a partire. C'è un'eventualità che l'italiano 73enne contagiato verrà curato in Giappone. Sono state avanzate accuse al Paese sulle modalità di gestione della crisi sanitaria: al governo nipponico viene contestata una lentezza che ha permesso al virus di propagarsi nel giro di pochi giorni. Dal canto suo, il governo ha sottolineato il “carattere eccezionale” della quarantena su una nave non adibita, chiaramente, all'isolamento. A livello globale, si registra un calo dei contagi: nella giornata di mercoledì si è registrato il dato più basso dal 25 gennaio, con 349 contagi. La ragione sta nella revisione dei criteri di diagnosi al Covid-19, non effettuati più solamente su base clinica.