La Chiesa contro la corruzione

Nella rapporto annuale di Transparency International sulla trasparenza dell'amministrazione pubblica, la Colombia si classifica al 90esimo posto su 176. Negli ultimi due anni, dunque, c'è stato un peggioramento che l'ha fatta scivolare di ben cinque posizioni. Nel Paese sudamericano quello della corruzione è un problema concreto, che impedisce il pieno sviluppo nazionale e sfavorisce la costruzione di una società più equa.

La posizione della Chiesa

Una questione troppo decisiva per le sorti della nazione e che, quindi, non viene sottovalutata dalla Chiesa locale. I vescovi colombiani sono tornati ad esprimersi sull'argomento con un articolo pubblicato sul sito della Conferenza Episcopale nazionale e scritto da monsignor Ismael Rueda Sierra, arcivescovo metropolita di Bucaramanga. Nel testo, il presule definisce la corruzione “un problema all'ordine del giorno diventato un problema politico e sociale di prima linea”. La diffusione di questo fenomeno nel Paese è tangibile: “Vediamo – scrive monsignor Sierra – sempre di più nei giornali e nei media le cifre sorprendenti che spiegano con somme astronomiche, le frodi prodotte da questi comportamenti, che quasi sempre influenzano, alla fine della giornata, le classi o i settori meno favoriti della popolazione, come ad esempio nella sanità, nei piani abitativi, nell'istruzione, nelle opere pubbliche”. 

Le soluzioni

Il vescovo individua alcune delle possibili strade da percorrere per cercare di estirpare questo male: “La punizione dei colpevoli; misure e regole preventive e la revisione dei metodi contrattuali”. Ma soprattutto, secondo il presule bisogna intervenire a livello culturale, sfatando l'idea che “cattivi esempi o usanze sbagliate, possano passare come “normali”. Monsignor Rueda Sierra invoca un ritorno ai valori che possa servire “a generare un comportamento etico adeguato al bene comune e a costruire l'onestà personale e sociale come modo di essere”.

Sulla politica

L'arcivescovo di Bucaramanga è poi intervenuto sulla presenza della corruzione nella classe dirigente: “Nel campo specifico della politica – scrive monsignor Rueda Sierra – la corruzione è una delle più gravi distorsioni del sistema democratico, perché 'compromette il corretto funzionamento dello Stato, influenzando negativamente il rapporto tra governanti e governati. La corruzione distorce il ruolo della istituzioni rappresentative, perché le utilizza come uno scambio politico tra richieste clientelari e benefici dei governanti e impedisce la realizzazione del bene comune di tutti i cittadini'”, conclude citando la dottrina sociale della Chiesa.

Il peccato

“Non si può ignorare l'esistenza dell'inclinazione al peccato della natura umana, il cui riconoscimento dovrebbe portare, non ad eludere la responsabilità per spostarle su altri, ma a cercare la salvezza e la redenzione offerte da Gesù Cristo”. Quest'inclinazione, sostiene il presule, è “la radice più profonda che spiega la corruzione”. Ribadendo la volontà della Chiesa locale di combattere il fenomeno, monsignor Rueda Sierra conclude con il richiamo della Conferenza Episcopale colombiana: “Dobbiamo conoscere e abbracciare le iniziative valide nel Paese per combattere questo flagello, respingere questo tipo di pratiche di corruzione e coltivare una cultura di onestà e trasparenza“.