Haiti, missionari Camilliani: “Tanti bambini sono morti, tanti altri moriranno per il colera”

Chiesa

Padre Antonio Menengon, responsabile di Madian Orizzonti Onlus – associazione che opera in Italia e nelle missioni Camilliane all’estero – ha inviato notizie sulla tragica situazione ad Haiti dopo il passaggio dell’uragano Matthew. “La nostra missione, in particolare il vecchio Seminario è stato in parte distrutto, i magazzini allagati. Il Centro ospedaliero Saint Camille specializzato per la cura delle lesioni cutanee gravi e per le ustioni, in fase di costruzione, è stato in parte danneggiato, soprattutto il tetto. La cittadina di Jeremie – arrondissement nell’estremo ovest dell’isola caraibica con oltre 200mila abitanti – è andata praticamente distrutta e totalmente allagata. La popolazione è allo stremo, senza acqua potabile, cibo e medicine” racconta il sacerdote.

A questo tragico aggiornamento il Camilliano aggiunge il messaggio di padre Robert Daudier, responsabile della missione di Haiti, il quale ha dichiarato che: “oltre ad aver devastato la città e causato centinaia di morti, il passaggio di Matthew ha provocato la morte di quasi tutto il bestiame, sradicato alberi, allagato campi, devastato le colture. La popolazione, che è rurale e contadina, non ha più nessun mezzo di sussistenza. Il colera ha già iniziato a mietere vittime”.

Padre Robert lancia il suo appello per la raccolta di generi alimentari, farmaci e risorse economiche per rispondere alle prime necessità della popolazione. “Tanti sono i bambini che non ce l’hanno fatta e sono morti durante la furia dell’uragano, tanti altri moriranno a causa del colera per mancanza di acqua potabile; la loro vita ci appartiene, sono nostri figli, sono i figli sfortunati di un’umanità che è sempre più divisa e che cerca comunque un riscatto morale. Il bene che facciamo loro lo facciamo innanzi tutto a noi stessi perché ogni volta che salviamo anche solo una vita umana diamo senso e salviamo la nostra stessa vita” conclude p. Robert. L’uragano Matthew, il più potente degli ultimo 10 anni, solo nell’isola ha provocato la morte di oltre 800 persone.