Mimmo Lucano condannato a 13 anni, i suoi legali: “Esorbitante, ricorreremo in appello”

La sentenza emessa nei confronti dell’ex sindaco di Riace nell’ambito del processo “Xenia” su presunti illeciti nella gestione dei migranti. La pubblica accusa aveva chiesto sette anni e 11 mesi

foto Samantha Zucchi/Insidefoto/Image

Il tribunale di Locri ha emesso una sentenza di condanna a 13 anni e due mesi di reclusione per l’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano, nell’ambito del processo “Xenia”, su dei presunti illeciti nella gestione dei migranti. “Una sentenza lunare e una condanna esorbitante che contrastano totalmente con le evidenze processuali“, così i legali dell’ex primo cittadino riacese Giuliano Pisapia e Andrea Dacqua, che hanno annunciato il ricorso in appello dopo la lettura delle motivazioni.

Le parole dei difensori

Quasi il doppio di quanto aveva chiesto la pubblica accusa nei confronti di Lucano, sette anni e undici mesi. “E’ difficile comprendere come il tribunale di Locri non abbia preso nella giusta considerazione quanto emerso nel corso del dibattimento, durato oltre due anni, che aveva evidenziato una realtà dei fatti ben diversa da quella prospettata dalla pubblica accusa”, hanno commentato i difensori dell’ex sindaco del paese calabrese.

I legali di Lucano concludono: “Per ora purtroppo possiamo solo sottolineare che non solo la condanna, ma anche l’entità della pena inflitta a sono totalmente incomprensibili e ingiustificate e aspettare le motivazioni della sentenza per poter immediatamente ricorrere in appello nella convinzione che i successivi gradi di giudizio modificheranno una decisione che ci lascia attoniti”.