Michael Jackson, dieci anni senza The King

Via se ne andò improvvisamente Michael Jackson, tanto da portare qualche parte della platea dei fan a pensare che avesse fatto solo finta. Dopo dieci anni, probabilmente, anche i più agguerriti delle teorie del complotto avranno imparato a rendersi conto che, in realtà, quella suggestione non era altro che l'inconscio desiderio di non volersi rassegnare a un pop senza The King. Perché di Jacko si può dire (e si detto) tutto, tranne che non fosse il migliore in quello che faceva. Basti pensare alla notizia che fece la scelta di Rolling Stone, nel 2008, di metterlo al 25esimo posto fra i migliori cantanti di tutti i tempi. Un anno dopo Jackson se ne sarebbe andato, senza riuscire a mettere in scena il suo nuovo tour, organizzato dopo un'assenza di otto anni dalle scene e una notorietà dovuta più alle vicende extra-musicali che lo avevano coinvolto, piuttosto che al contributo monumentale dato alla musica da fine anni Settanta in poi. La nuova serie di concerti, lanciata in grande stile alla O2 Arena di Londra e annunciata come il suo final curtain call, Jacko non la iniziò mai, lasciando ai fan un'eredità che, in qualche modo, sembra mancare della sua parte più bella, quella finale.

Il ritorno promesso

Probabilmente è questo che, dopo dieci anni, resta l'interrogativo più grande. Ricordare gli albori dei Jackson 5 o pensare ai fasti di Thriller e di Off the Wall sarebbe riduttivo: quello che tutti si chiedono è come sarebbe stato rivedere Michael Jackson all'opera, in una sessione di concerti che prometteva tutto. E quando tutti giocavano sulla curiosa assonanza jacksoniana The return of the King, incetta di Oscar solo qualche anno prima. La promessa di riprendersi il trono non vide la vera luce, perché Jacko restò a Neverland, senza andare a riprendersi il suo posto al sole. Come sarebbe stato se lo chiedono tutti, sì. Quando annunciò quel tour c'erano 7 mila fan a Londra, gli stessi che, in quel momento, promettevano che lo avrebbero aspettato alla O2. E che, tuttora, continuano a fantasticare sul momento in cui la “sedia” del re sarebbe tornata al suo posto. Perché Michael Jackson va cercato lì, nell'unico posto in cui tutti sono certi di poterlo trovare: nella musica e nel suo talento. Quello davvero immenso.