Gaza, i media Usa: “Difficile che gli ostaggi siano vivi”

Il Wsj, che cita funzionari americani, parla di un bilancio presumibilmente più alto delle vittime tra gli ostaggi rapiti da Hamas

Rafah Hamas
Foto di Emad El Byed su Unsplash

Il Wall Street Journal, citando funzionari americani, traccia un quadro allarmante per quel che riguarda gli ostaggi ancora nelle mani di Hamas. Secondo quanto ipotizzato, infatti, difficilmente le 129 persone ancora mancanti all’appello sarebbero ancora vive. Fin qui, l’Idf aveva confermato la morte di 34 ostaggi ma, stando ai funzionari citati, il bilancio potrebbe essere più elevato.

Wsj, report choc sugli ostaggi

Funzionari americani hanno riferito al Wall Street Journal di temere che gran parte degli ostaggi israeliani tenuti ancora prigionieri da Hamas a Gaza siano morti.

Il report arriva nel mezzo dei colloqui per un accordo sulla tregua, con alcune fonti di Hamas che nei giorni scorsi hanno indicato di non essere in grado di rintracciare i 40 ostaggi vivi che Israele chiede nelle trattative. Si ritiene che a Gaza siano rimasti 129 ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre. L’Idf ha confermato la morte di 34 di questi ma, scrive il Wsj, “funzionari israeliani e americani stimano in privato che il numero di morti potrebbe essere molto più alto”.

Preoccupazione su Gaza

I membri del Consiglio di Sicurezza dell’Onu in una dichiarazione adottata all’unanimità hanno ribadito la loro “profonda preoccupazione per il bilancio umano del conflitto a Gaza, la catastrofica situazione umanitaria e la minaccia di un’imminente carestia nella Striscia, e hanno chiesto l’immediata rimozione di tutte le barriere alla fornitura di aiuti umanitari su larga scala alla popolazione civile”. sottolineando che Israele “dovrebbe fare di più per portare il sollievo richiesto data l’entità dei bisogni nella Striscia”.

Israele riunisce il gabinetto di guerra

Il Gabinetto di guerra israeliano si riunirà questa sera alle 19.30 (le 18.30 in Italia). Lo hanno riferito i media. Israele è in attesa ancora di una risposta ufficiale di Hamas alle proposte dei mediatori degli Usa, dell’Egitto e del Qatar per una tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi. La riunione del Gabinetto avviene anche nella crescente tensione con l’Iran che minaccia attacchi di ritorsione per l’uccisione, attribuita ad Israele, di sette persone tra cui un generale dei Pasdaran nel consolato di Teheran a Damasco.

Il confronto

Ieri, fonti americane citate dalla Bloomberg hanno riferito che gli Stati Uniti e i loro alleati ritengono che un attacco con missili o droni da parte dell’Iran o da gruppi filo-iraniani a Israele sia ‘imminente’. Secondo le fonti il potenziale attacco – possibilmente usando missili ad alta precisione – potrebbe avvenire nei prossimi giorni. I target israeliani che potrebbero essere colpiti sono militari o governativi.

E oggi la Reuters informa che l’inviato americano per il Medio Oriente Brett McGurk avrebbe chiamato i ministri degli Esteri di Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Qatar e Iraq, chiedendo di consegnare un messaggio a Teheran per allentare le tensioni con Israele. Secondo una fonte che ha chiesto l’anonimato, McGurk ha chiesto ai funzionari di contattare il ministro degli Esteri iraniano e di trasmettere il messaggio.

La richiesta sarebbe stata trasmessa. Le telefonate di McGurk sono state riportate per la prima volta da Axios, ma la Casa Bianca ha rifiutato di commentare.

Fonte: Ansa