NOVITA’ SUL CASO MAURANTONIO: ERA SOLO QUANDO E’ PRECIPITATO

Domenico Maurantonio, lo studente padovano morto a Milano lo scorso 10 maggio dopo essere caduto dal quinto piano dell’hotel dove era in gita con la classe, sarebbe stato da solo quando è precipitato dalla finestra. Gli accertamenti investigativi eseguiti nelle ultime cinque settimane portano a escludere la presenza di una seconda persona con lui.

Da quanto emerso dagli accertamenti medici, incrociati con le testimonianze degli ospiti dell’albergo e dei compagni di classe, gli inquirenti ritengono che lo studente non sia stato spinto, e neppure si sia gettato volontariamente. L’ipotesi ancora più probabile è quella di un tragico incidente dovuto all’eccesso di alcool. Le motivazioni sono diverse: in primo luogo, nessuno testimonia di aver sentito delle grida, è quindi improbabile che un compagno di scuola presente sul luogo non avrebbe lanciato nemmeno un urlo. Le indagini sulla vita del ragazzo portano a escludere una volontà suicida, anche se nessuno potrà mai sapere con certezza se Maurantonio quella notte si sia sentito umiliato per le conseguenze della dissenteria di cui ha sofferto, che ha causato l’imbrattamento del corridoio, al punto da decidere di gettarsi dalla finestra. Inoltre, nel corpo del ragazzo non è stato trovato alcun tipo di lassativo, che avrebbe portato a valutare al contrario l’ipotesi di uno scherzo concluso in tragedia.

Manca ancora l’esito delle analisi sulla piccola traccia genetica trovata sotto le unghie del 19enne, non è quindi noto se si tratti del suo dna o di quello di terze persone. Un dato rilevante, che porta ancora a escludere la presenza di un’altra persona, è che non è stato trovato nessun dna sul livido che sembrava compatibile con il tentativo di una trattenuta. Quindi il segno potrebbe essere stato causato da un impatto durante la caduta.