Gandolfini in udienza da Papa Francesco: i temi di cui hanno parlato

Il leader del Family Day dichiara: "Mi ha detto: vada avanti. Questo mi ha dato tanta soddisfazione e soprattutto mi ha incoraggiato"

Foto ©Vatican News

Papa Francesco ha ricevuto in udienza il professore Massimo Gandolfini, leader del Family Day recentemente nominato consulente antidroga del governo italiano. Il neurochirurgo è stato accolto nel Palazzo Apostolico dove ha avuto occasione di presentare la manifestazione pubblica per la vita che si terrà il prossimo maggio. Riportiamo l’articolo a firma di Salvatore Cernuzio pubblicato su Vatican News. 

Gandolfini in udienza da Papa Francesco: i temi di cui hanno parlato

Hanno parlato dei temi della vita, quindi dell’aborto, della denatalità e soprattutto della pratica già definita “aberrante” della maternità surrogata, il Papa e Massimo Gandolfini, nell’udienza di questa mattina – fuori agenda – nel Palazzo Apostolico vaticano. Francesco ha ricevuto il neurochirurgo, leader del Family Day recentemente nominato consulente antidroga del governo italiano, per circa 10-15 minuti insieme alla moglie e alle nipotine di 8 e 10 anni che hanno consegnato al Papa un disegno. “È la terza volta che il Santo Padre mi accoglie”, racconta GandolfiniVatican News, “sono sempre andato a presentare la manifestazione pubblica per la vita che si terrà a maggio con una marcia attraverso le vie di Roma. Anche quest’anno mi ha accolto…”.

Incoraggiamento

Il Papa ha dimostrato “affetto”, “delicatezza” e “cordialità” al professore, come lui stesso riporta, e ha mostrato sostegno per la sua azione portata avanti da parecchi anni, spesso anche criticata e oggetto di attacchi personali. “Mi ha detto: vada avanti. Questo mi ha dato tanta soddisfazione e soprattutto mi ha incoraggiato in una missione non facile”, ovvero quella di “riportare alla bellezza della generazione, della procreazione, alla bellezza della vita, dal punto di vista culturale e di opporci a quelle ideologie che stanno cercando di minare i grandi valori antropologici e cristiani”.

Azioni per il bene comune

Oggi difendere la vita dal concepimento alla morte naturale e la famiglia è un combattimento culturale pesantissimo”, commenta Gandolfini. Quelle che lui definisce “battaglie per la vita” e lo stesso Family Day, secondo diversi pareri sociali e politici, sono azioni mosse da ideologie. “Una cosa che ho detto al Santo Padre – afferma il professore su questo punto – è che ci fa soffrire e ci lascia perplessi il fatto che questi temi guardano il bene della persona, dell’uomo, della donna, dell’umanità, sono diventati un gioco di opposizioni politiche, opposizioni partitiche. Noi – aggiunge – lo troviamo molto sbagliato, perché quando si tratta di dire mettiamo al centro il benessere del bambino, il benessere della famiglia, dovremmo essere tutti d’accordo! Perché questo significa il bene comune della società, per cui stiamo facendo un’azione prevalentemente culturale, avendo come obiettivo le nuove generazioni. Noi vecchietti, infatti, forse qualche idea ancora buona ce l’abbiamo, le nuove generazioni fa paura quando vengono indottrinate con ideologie anti-umane”.

Sofferenza per l’utero in affitto

Circa i temi affrontati nel breve colloquio con il Papa, Gandolfini spiega di aver fatto cenno alla questione della maternità surrogata, sulla quale il Pontefice stesso si era espresso nel discorso del 9 gennaio al Corpo diplomatico presso la Santa Sede, chiedendo a riguardo un’azione internazionale per abolire tale pratica. Invito ribadito anche oggi da Francesco che ha espresso la sua personale “sofferenza” a riguardo. “Gli ho detto – dice il neurochirurgo – che noi stiamo lavorando moltissimo a livello italiano ed europeo su questo”.

Pubblicato sul sito Vatican News