S. Massimiliano di Tebessa, il primo “obiettore di coscienza”

Immagine da Caritas Pisa

S. Massimiliano di Tebessa, ?, 274-Tebessa (Algeria), 12/03/295 E’ il primo obiettore di coscienza. Il padre Fabio Vittore è un veterano dell’esercito imperiale: per le leggi del tempo anche Massimiliano deve abbracciare la vita militare. Ritiene l’arruolamento non compatibile con la dottrina cristiana, perché vede in quella professione la possibilità di fare del male agli altri. A Tebessa, al proconsole Dione Cassio che gli intima la condanna a morte nel caso si rifiuti di servire l’imperatore, risponde che è pronto a tutto purché sia resa grazia a Dio.

Morte

Mentre si avvia al patibolo, all’età di soli 21 anni, dice ai presenti che solo con l’obbedienza a Dio si può meritare la corona di gloria, che ora sta per raggiungere. Raccomanda molte al padre di regalare la sua divisa militare al soldato incaricato di decapitarlo.

Tratto dal libro “I santi del giorno ci insegnano a vivere e a morire” di Luigi Luzi