IL PATRIARCA CALDEO MAR SAKO: “IN IRAQ SI RISCHIA LA CATASTROFE UMANITARIA”

“Il Patriarcato caldeo esprime le sue più profonde preoccupazioni per quanto concerne la situazione della popolazione e dei civili innocenti, che si trovano all’interno delle diverse aree teatro di conflitti nella regione. Il cosiddetto “organismo dello Stato islamico” è in procinto di dare alle fiamme ogni cosa: esseri umani, pietre e civiltà”. È la preoccupante situazione che il Patriarca caldeo Mar Sako denuncia in un comunicato inviato ad AsiaNews.

Una richiesta di aiuto, per tutte quelle popolazioni che si trovano sotto il fuoco incrociato delle forze peshmerga curde, sostenute dai raid aerei statunitensi, che combattono contro le milizie dello Stato Islamico a Kirkuk, una cittadina situata nel nord dell’Iraq e che è ricca di petrolio e di notevole importanza strategica. Il religioso denuncia una “catastrofe umanitari”, ricordando quella vissuta dai cristiani “deportati da Mosul e dalle cittadine della piana di Ninive”, specificando che si tratta di “una sofferenza continua, perché ancora oggi siamo lontani dalle nostre case e dalla nostra terra”.

In sostanza quello che chiede il Patriarca di Babilonia dei Caldei e presidente della Conferenza episcopale irachena è un invito al governo centrale iracheno e alla comunità internazionale di agire “il prima possibile al fine di proteggere civili innocenti e offrire loro l’assistenza necessaria in termini di alloggio, cibo e acqua, medicine; al tempo stesso è necessario prendersi cura delle migliaia di studenti delle università e delle scuole”. Mar Sako ha inoltre chiesto al Consiglio dei Ministri e alla Camera dei deputati che “prendano in seria considerazione l’ipotesi di una riunione straordinaria per discutere in modo approfondito questa situazione che rischia di andare di male in peggio”.