Cina: al via le manovre militari a nord di Taiwan

La Cina ha dato il via a un ciclo di esercitazioni militari nel mar Cinese orientale a nord di Taiwan quando gli Usa e i suoi alleati stanno conducendo le loro manovre nel Pacifico occidentale

Nave da guerra. Immagine di repertorio. Foto di Nico Smit su Unsplash

La Cina ha dato il via a un ciclo di esercitazioni militari nel mar Cinese orientale a nord di Taiwan, comprensivo di operazioni di tiro dal vivo da navi da guerra, quando gli Usa e i suoi alleati stanno conducendo le loro manovre nel Pacifico occidentale.

L’Amministrazione cinese per la sicurezza marittima ha emesso un avviso di zona vietata alla navigazione dalla tarda mattinata a metà pomeriggio su un’ampia area al largo della città di Taizhou, nella provincia di Zhejiang, “per esercitazioni di tiro dal vivo da navi da guerra”. Mentre, secondo una nota, “altre operazioni” nella stessa zona si terranno fino a questa sera.

Cina: Banca centrale taglia reserve repo di 10 punti base

La Banca centrale cinese (Pboc) è intervenuta sul reverse repo a sette giorni per la prima volta in 10 mesi, nel tentativo di ripristinare la fiducia del mercato e sostenere la ripresa post-Covid che stenta a decollare, tagliandolo di 10 punti base all’1,90%, dal 2,00%, quando ha effettuato oggi un’iniezione di liquidità da 2 miliardi di yuan (quasi 280 milioni di dollari). La misura segnala un possibile allentamento dei tassi a più lungo termine durante la prossima settimana e oltre, poiché domanda e fiducia degli investitori si indeboliscono, aumentando la necessità di stimoli politici urgenti per aiutare la crescita.

La decisione di tagliare i tassi da parte della Banca centrale non è stata una sorpresa completa per il mercato a causa sia degli ultimi dati macroeconomici sotto le attese sia della limatura operativa dall’inizio della settimana dei tassi sui depositi varata dalle banche commerciali. La scorsa settimana il governatore della Pboc Yi Gang ha inoltre menzionato “il rafforzamento delle misure di aggiustamento anticiclico”. Lo yuan ha toccato il minimo di sei mesi a 7,1680 per dollaro dopo la decisione sui tassi, mentre i rendimenti dei titoli di stato cinesi di riferimento a 10 anni sono scesi a un nuovo minimo di 7 mesi e mezzo. La Cina rimane un fenomeno anomalo tra le banche centrali globali poiché allenta la politica monetaria per sostenere la crescita a fronte di un trend generale di aumento dei tassi di interesse per contrastare l’inflazione.

Altri tagli dei tassi in Cina non farebbero altro che ampliare il divario di rendimento con gli Stati Uniti, anche se la Fed si fermerà verosimilmente questa settimana, facendo scendere lo yuan e accelerando i temuti deflussi di capitali. La mossa odierna ha rimarcato i crescenti timori sulla ripresa dell’economia, lasciando ipotizzare nuovi interventi giovedì, quando la Banca centrale dovrebbe rinnovare oltre 200 miliardi di yuan (quasi 28 miliardi di dollari) di prestiti a medio termine (Mlf). Mentre martedì prossimo potrebbe essere la volta del tasso primario di prestito di riferimento (Lpr), il benchmark dei prestiti al consumo e dei mutui.

Fonte: Ansa