La “riparazione” di Lotito alla Sinagoga

I tifosi della Lazio sono antirazzisti e contro ogni forma di antisemitismo”. Con queste parole si è aperta la visita del presidente della Lazio, Claudio Lotito, alla Sinagoga di Roma per ribadire che la società si dissocia dalla diffusione degli adesivi con il fotomontaggio di stampo antisemita che ritrae Anna Frank con la maglia della Roma. Il patron biancoceleste, accompagnato dai giocatori Wallace e Felipe Anderson e dal portavoce della società Diaconale, ha deposto una corona di fiori bianchi e celesti e ha poi annunciato un’iniziativa concreta: “Abbiamo perso contatti con la Comunità ebraica e ogni anno porteremo 200 giovani tifosi della Lazio a visitare Auschwitz“. Una iniziativa finalizzata a “mettere in condizione i ragazzi di capire di cosa stiamo parlando”.

“I nostri tifosi sono antirazzisti”

“La maggioranza, anzi, la stragrande maggioranza della tifoseria laziale è antirazzista e contro ogni forma di antisemitismo” ha detto tra l’altro Lotito letteralmente assediato da una folla di giornalisti, fotografi e cameramen. “Sono qui – ha scandito – per esprimere la nostra totale dissociazione nei confronti di ogni xenofobia, razzismo, antisemitismo. La società ha messo in atto tutte le iniziative per prevenire questi fenomeni”, e la maggioranza dei tifosi “condivide la nostra posizione”.

L’omaggio floreale

Il presidente Lotito, al suo arrivo in Sinagoga, ha deposto una corona di fiori, bianchi e celesti sotto la targa che ricorda i duemilanovantuno ebrei deportati da Roma nei campi di concentramento tedeschi e polacchi. Un atto che il portavoce della società, Diaconale, ha definito “autonomo e necessario per fronteggiare il razzismo. La responsabilità di quelle immagini – ha aggiunto – va data ai singoli individui. Il club è contro il razzismo”. E sulla decisione di aprire ai tifosi biancocelesti la Curva Sud durante il match di Serie A Lazio-Cagliari, ha dichiarato: “E’ stata una scelta dovuta per non penalizzare chi ha pagato l’abbonamento. Anche quello voleva essere un segno contro il razzismo“.

#show_fotogallery#

L'indagine della Procura

Nel frattempo la Procura di Roma ha aperto un'indagine e, secondo le prime indiscrezioni, sarebbero già stati riconosciuti alcuni dei tifosi biancocelesti responsabili di aver attaccato gli adesivi antisemiti allo stadio Olimpico. Dalla visione delle immagini delle telecamere e dal lavoro dei poliziotti della Digos, del commissariato Prati e della Polizia scientifica sono stati effettuati tre riconoscimenti. Le forze dell'ordine proseguono le indagini, in accordo con la Procura, per identificare tutti gli autori del gesto.

La difesa degli “Irriducibili”

Gli “Irriducibili”, il gruppo di ultras della Lazio, si sono detti “stupiti da tutto questo clamore mediatico”, sono cose che dovrebbero “rimanere nell’ambito del ‘nulla’, circoscritto a un contesto sportivo animato da scherno, sfottò e goliardia“. “Esistono altri casi che secondo noi meriterebbero aperture dei tg e ampie pagine di giornali – hanno affermato i supporter biancocelesti – Non ci dissociamo da ciò che non abbiamo fatto, ci meravigliamo che queste, che vengono ritenute accuse, quando vengono fatte nei nostri confronti non scandalizzano nessuno. Ci verrebbe da chiedere perché non si è sottolineata la nostra iniziativa annessa in ricordo delle vittime del terrorismo. Sono tutte mosse atte a ostacolare la crescita della nostra Lazio che si sta affermando come una delle più belle realtà di questo campionato“.

La condanna delle Istituzioni

Indignazione e solidarietà al mondo ebraico sono arrivate da tutti i membri delle Isituzioni politiche, dal Sindaco di Roma, Virginia Raggi, che twitta: “Questo non è calcio, questo non è sport”, al premier Gentiloni, che durante una visita alla sede delle Generali a Mogliano (Treviso), ha affermato: “Ci sono delle cose incredibili che continuano ad accadere come, ad esempio, che un gruppo di ultrà di una squadra di calcio pensi di scherzare sulla storia e la figura di Anna Frank. E’ successo qualcosa di incredibile, inaccettabile, da non minimizzare e da non sottovalutare. Non sottovalutiamo i rischi del diffondersi di tensioni nel nostro tessuto sociale”. Stizzito anche Stefano Fassina: “Episodio di goliardia provano a ridimensionare dalle parti della Curva Nord, in temporanea, immeritata, trasferta nella Sud. L’hanno fatto anche quelli della Roma. Ma chi tace, chi minimizza è corresponsabile. Lotito conosce nomi e cognomi. Non se la può cavare con la visita in Sinagoga”.

A Bologna in ricordo di Anna Frank

Dalla società biancoceleste hanno fatto sapere che durante il match Bologna-Lazio, in programma per mercoledì 25 ottobre allo Stadio Dall’Ara, la Lazio scenderà in campo durante il riscaldamento con indosso una maglia celebrativa di Anna Frankdurante il riscaldamento. Accolta dunque in parte, la proposta del segretario del Pd, Matteo Renzi, che tramite un post su Facebook, nel condannare il gesto degli ultras, ha suggerito di far giocare i calciatori con la stella di Davide.