Ireneo di Lione, il “maestro del dialogo ecumenico”

Ireneo di Lione, Vescovo e martire Smime (Turchia), 135 ca. – Lione (Francia), 202 ca. Proviene da una ricca famiglia pagana, Riceve una valida formazione filosofica. È discepolo di san Policarpo, il vescovo di Smirme.

Avvenimenti

• Dopo aver studiato a Roma sotto la guida di san Giustino, nel 170 è ordinato sacerdote a Lione. Nel 178, alla morte, per martirio, del suo predecessore san Potino, è eletto vescovo di Lione.

• Riesce a evangelizzare gran parte della Gallia orientale. E’ uno dei primi e dei più grandi teologi occidentali del II secolo: lascia molti scritti in difesa della fede.

• Rimangono ancora i suoi cinque libri contro le eresie: Adversus Haereses. Lotta tenace- mente contro il montanismo, che sostiene l’imminenza della fine del mondo.

• Newman lo definisce “Maestro del dialogo ecumenico”.

• I suoi scritti sono spesso citati nei documenti del concilio Vaticano II.

Spiritualità

Grande evangelizzatore: san Gregorio di Tours afferma che Ireneo, in pochi anni, converte alla vera dottrina tutta la popolazione di Lione. Annuncia la fede nel Padre buono e misericordioso che non solo non abbandona l’uomo, ma lo prepara anche alla salvezza, ottenuta mediante l’incarnazione del Figlio. Grazie al suo spirito di pacificatore, cerca di riconciliare la Chiesa d’Occidente con quella d’Oriente, divise tra loro sulla data della celebrazione della Pasqua. Sostiene il primato del vescovo di Roma. Esercita il suo episcopato con sapienza, spirito di preghiera e soprattutto con l’esemplarità della sua vita.

Morte

Subisce il martirio sotto le persecuzioni di Settimio Severo, secondo quanto riferisce san Girolamo.

Tratto dal libro “I santi del giorno ci insegnano a vivere e a morire” di Luigi Luzi