“La mossa del cavallo” di Renzi nel suo nuovo libro

Il senatore di Italia Viva ha presentato nella Galleria Borghese il suo nuovo libro

La mossa del cavallo, per chi pratica l’arte degli scacchi, è un elemento chiave per gestire una partita. Sulla scacchiera, quella figura, è l’unico pezzo che può saltare altri pezzi. Decisivo, dunque. Ecco, a suo modo, il senatore semplice di Italia Viva, Matteo Renzi, sulla tavola quadrettata della politica italiana si sente come il cavallo degli scacchi. Decisivo, essendo in grado di saltare agilmente gli avversari. “La mossa del cavallo” (ovvero il titolo del suo nuovo libro, presentato nel giardino della Galleria Borghese, a Roma, per rispettare le norme di sicurezza, segnando la ripresa della romanità mondana, ndr) non corrisponde a un cambio di governo, né a un rimpasto o un allargamento della maggioranza, che non vedo all’orizzonte ma a un cambio di cultura politica per il futuro dell’Italia”.

Il messaggio mandato dal leader di Italia Viva all’esecutivo in carica, guidato dal premier, Giuseppe Conte, è sufficientemente chiaro, pur nel suo linguaggio aulico (legato certamente al libro) : caro Giuseppi, di andare voto nessuno ne ha voglia, però serve un cambio di passo. “Sono d’accordo con le cose dette da Conte al 95%. Credo che la legislatura finirà nel 2023”, sottolinea Renzi. E con lui lo stato maggiore del partito, da Maria Elena Boschi (con abito classico, gonna al ginocchio, verde speranza, tanto per non passare inosservata), a Ettore Rosato, attendo a dosare saluti e “consigli”.

Renzi, del resto, sa bene che i numeri della maggioranza attuale gli assegnano una posizione strategica, tale da permettergli la mossa del cavallo appunto, ma è consapevole che nei sondaggi è ai minimi termini. “Voteremo nel 2023, ma c’è bisogno di rimettere mano alle regole del gioco”, afferma l’ex presidente del Consiglio, “serve una leadership consolidata dal voto diretto”. Secondo il leader di Italia viva non ci si può più affidare a “procedure arcaiche” e tantomeno alla “democrazia sondaggistica, quella secondo la quale vince chi è più forte nei sondaggi, non rendendosi conto che i sondaggi cambiano. Io sono esperto della materia”.

Il richiamo al risultato del referendum sulla riforma Costituzionale è talmente chiaro da far intravedere molti sorrisi anche sotto le mascherine d’ordinanza. Quella vicenda pesa ancora e Renzi la usa come un mantra per il presente. Al quale dedica il libro, scritto provando a disegnare il futuro. “Sui temi posti” dal premier Conte, “siamo assolutamente d’accordo, condividiamo l’impianto”. Dice Matteo, “a patto che si scelga la politica e non il populismo, l’aspettativa di vita” del governo Conte “è la più lunga possibile”, ha aggiunto il leader di IV. Scegliere la politica, dunque. Il che significa rimettere mano al programma, stabilire le nuove priorità, impostare una politica economia diversa da quella attuale.

Nella mossa del cavallo di Renzi non c’è solo l’assicurazione sulla vita del governo, ma ci sono anche le clausole e i codicilli annessi. Come in tutti i contratti che si rispettino. L’uscita dalla crisi sanitaria legata alla pandemia non ci ha portato nel limbo delle cose sospese, ma nella terra della dura realtà, dove i bisogni della gente sono inversamente proporzionali alle risposte sin qui date dall’esecutivo. E Renzi, su questo, sembra essere in sintonia con il cosiddetto Paese reale. “Questa ferita resterà per sempre, ma si può e si deve ripartire, per me la mossa del cavallo è questa: l’Italia ce la farà, ce la può fare, il Paese può usare questa situazione per rimettersi in carreggiata, il post Coronavirus può essere per l’Italia la più grande opportunità, questo è il senso del libro”, afferma il leader di Italia Viva.

Nella Galleria Borghese è esposta l’opera di Gian Lorenzo Bernini, scelta come copertina del libro. Il genio italico di ieri per il futuro di domani. “La mossa del cavallo vecchia sarebbe quella del rimpasto, la mossa del cavallo nuova non corrisponde a cambi di governo, un rimpasto o un allargamento della maggioranza non è all’orizzonte”. Il leader di Italia Viva rivendica anche la decisione, sofferta, dell’agosto 2019: “Rivendico quella mossa del cavallo: tutte le volte che ho dei dubbi arrivano dei post di Salvini e Meloni e me li tolgono, abbiamo fatto bene a mandare a casa Salvini”. Infine un avviso ai naviganti, di quelli da leggere in filigrana. “Noi di Italia Viva siamo un piccolo partito, ma siamo riusciti a incidere molto sull’agenda politica”, spiega Renzi, ricordando la forza dei numeri in parlamento, “ora si tratta di uscire da un racconto distruttivo della realtà e entrare in una logica di opportunità verso il futuro”.

Il governo non ci riguarda, c’è un presidente del Consiglio che ha la sua maggioranza. Noi abbiamo solo detto a Conte che se si fosse fidato di noi, avrebbe avuto meno problemi. Penso al Dap e alla scuola: quando ho aperto la discussione sull’apertura delle scuole ci hanno preso per matti, oggi il 65% è d’accordo con noi”. Attenti, dunque alla prossime mosse del Cavallo Renzi. “Noi siamo soft power, moral suasion, rompiscatole”, sottolinea Renzi durante la presentazione del suo libro, e poi “la riduzione dei parlamentari è una barzelletta, è solo populismo. La nostra base è la costituzione, non il sondaggio”.