Oms: “Per la prima volta più contagi all'estero che in Cina”

Svolta nell'epidemia di coronavirus: i contagi registrati ieri all'estero, ha annunciato l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), hanno superato per la prima volta quelli in Cina (427 contro 411). E Pechino, che ora teme un contagio di ritorno, ha deciso d'imporre un periodo di 14 giorni di auto-quarantena per tutti coloro che arrivano da Paesi colpiti dall'infezione, inclusa quindi l'Italia. Secondo gli ultimi dati, la Cina è a quota 78.190 casi totali, inclusi 2.178 morti. Solo 10 nuovi casi si sono verificati oggi fuori dalla provincia dell'Hubei,epicentro dell'infezione. Nella giornata di ieri nel grande Paese asiatico sono stati registrati  29 nuovi decessi: si tratta del numero più basso di vittime dallo scorso gennaio. Le misure imposte da Xi Jinping, insomma, sembra stiano funzionando.

Fuori dalla Cina

Al contrario della Cina, prosegue la diffusione in Europa, con l'aggiunta di tre nuove Nazioni raggiunte dal coronavirus: Danimarca, Romania ed Estonia. Oggi, 27 febbraio, le autorità della Danimarca hanno annunciato il primo caso accertato di Cod-19: si tratta di un uomo che era rientrato dall'Italia con la sua famiglia il 24 febbraio dopo aver trascorso una vacanza in una località sciistica in Lombardia. Sua moglie e suo figlio sono risultati negativi ai test e le condizioni dell'uomo sono state definite abbastanza buone. Primo caso di contagio da coronavirus anche in Romania. E' stato trovato infatti positivo ai test un paziente di Priguria, provincia di Gorj, nel sudovest del paese balcanico. Secondo quanto riportato dall'agenzia Mediafax, il “paziente zero” rumeno ha 20 anni e lavora presso un ristorante di proprietà di un italiano. Il capo del dipartimento per le situazioni di emergenza (Dsu) romeno Raed Arafat ha dichiarato che l'uomo sarà tenuto in quarantena nella propria casa assieme ai suoi sette familiari. Anche in Estonia è stato accertato il primo caso di coronavirus: lo ha annunciato il ministro degli Affari sociali, Tanel Kiik, a Etv secondo quanto riportato dall'agenzia russa Tass. Secondo Kiik, la persona risultata positiva ai test è rientrata nel Paese ieri notte dall'Iran. “Il paziente – ha detto Kiik – è residente permanentemente in Estonia ma non è un cittadino” estone. “Per quanto ne so, è un cittadino iraniano”, ha spiegato il ministro. In Iran, intanto, la situazione appare incerta. L'ultimo dato fornito dalle autorità di Teheran ha portato infatti a 61 il numero ufficiale dei contagiati dal coronavirus a fronte di un numero di morti fermo a 12.  L'epidemia, conclude l'Oms, ha raggiunto il picco in Cina tra il 23 gennaio e il 2 febbraio, per poi decelerare. Ora la sua diffusione si sta allargando in altre parti del mondo: si è a 2.790 casi e 44 decessi in 37 Paesi, sempre secondo l'ultimo conteggio dell'Organizzazione della Sanità.