Il decreto Ilva è legge, Renzi: “Riparte la speranza per Taranto”

Con 284 sì, 126 no e 50 astenuti il decreto Ilva passa l’esame della Camera e diventa legge. Il provvedimento contiene diverse misure che tenteranno di risolvere il problema del polo siderurgico tarentino. L’azienda entrerà in amministrazione straordinaria con possibilità di affitto e non solo di vendita degli impianti. Diverse sono le novità introdotte in Senato, fra queste quella che autorizza l’organo commissariale a stipulare finanziamenti sino a 400 milioni, assistiti da garanzie di Stato, che permettano risanamento ambientale e interventi a favore di ricerca, sviluppo, innovazione, formazione e occupazione, nel rispetto della normativa Ue. Si tratta di una prima iniezione di contante in attesa sia della newco, che prenderà in locazione gli stabilimenti, sia della società tournaround prevista dal decreto investment compact che dovrebbe detenere la maggioranza della new company. Confermato il passaggio di risorse da Fintecna alla contabilità dell’amministratore straordinario di Ilva pari a circa 156 milioni. Le commissioni Industria e Ambiente al Senato hanno accolto i rilievi di Cassa depositi e presititi, che controlla il 100% di Fintecna, perché la liquidazione dell’obbligazione sia a carattere definitivo, non soggetta ad azione revocatoria e precluda ogni azione finalizzata al risarcimento del danno ambientale generatosi antecedentemente al 16 marzo 1995. Viene, di fatto, sollevata Fintecna da ogni responsabilità rispetto a un contenzioso nato con Iri al momento della cessione della Laminati Piani a fronte della messa a disposizione delle risorse.

Sono state introdotte anche diverse misure per aiutare l’indotto dell’industria, anche alla luce delle proteste in Puglia che hanno accompagnato il percorso del decreto legge a palazzo Madama. Con un emendamento si sono sospesi i termini dei versamenti di tributi erariali che scadono nel periodo compreso tra la data di entrata in vigore della legge di conversione del dl e il 15 settembre 2015 per le imprese di autotrasporto e per quelle che vantino crediti nei confronti di Ilva. Per lo stesso periodo, cioè fino al 15 settembre 2015, sono sospese le procedure esecutive e cautelari relative ai tributi stessi. La sospensione non si applica, prevede ancora la modifica, alle ritenute effettuate come sostituti d’imposta. Lo stesso emendamento approvato sospende i termini relativi ai versamenti derivanti da cartelle di pagamento emesse dagli agenti della riscossione ancorché scaduti prima della data di entrata in vigore della legge di conversione del dl Ilva. Le somme non versate per effetto della sospensione ‘sono versate in un’unica soluzione entro il 20 dicembre 2015. Stop anche le rate dei muti delle Pmi creditrici fino al 2017. Al fine di consentire di rimodulare il piano di ammortamento dei mutui e dei finanziamenti per le piccole e medie imprese che vantano crediti verso imprese che gestiscono almeno uno stabilimento industriale di interesse strategico nazionale e che sono ammesse all’amministrazione straordinaria concordano tutte le misure necessarie per sospendere il pagamento della quota capitale delle rate per gli anni dal 2015 al 2017.

Le commissioni Industria e Ambiente al Senato hanno anche approvato due diversi emendamenti per dichiarare i crediti ante amministrazione straordinaria di Ilva prededucibili. La modifica specifica che lo sono quelli nei confronti delle pmi e in riferimento, oltre che per il risanamento ambientale, anche per la sicurezza e per la continuità dell’attività degli impianti produttivi essenziali. In sede di drafting queste due modifiche dovrebbero confluire in un solo comma. Tra le altre norme per aiutare l’indotto, lo stanziamento di 35 milioni di euro al Fondo di garanzia delle Pmi per sostenere la liquidità delle aziende collegate all’Ilva. Le risorse sono destinate alle imprese creditrici o fornitrici di beni/servizi connessi al risanamento ambientale o funzionali alla continuazione dell’attività di società che gestiscono almeno uno stabilimento industriale di interesse strategico nazionale e che siano soggette ad amministrazione straordinaria. Approvata anche una modifica con cui si autorizza il commissario di Ilva a richiedere il trasferimento delle somme sequestrate alla famiglia Riva subentrando nel procedimento in corso. Si tratta di circa 1,2 miliardi al momento fermi in Svizzera.

A seguito dell’apertura della procedura di amministrazione straordinaria l’organo commissariale è autorizzato a richiedere che il giudice procedente disponga l’impiego delle somme sequestrate, in luogo dell’aumento di capitale, per la sottoscrizione di obbligazioni emesse dalla società in amministrazione straordinaria. E’ passato anche un emendamento che favorisce il recupero dei residui della produzione dell’impianto Ilva. In sostanza la modifica punta al recupero delle scorie provenienti dalla fusione in forni elettrici, a combustibile o in convertitori a ossigeno di leghe di metalli ferrosi e dai successivi trattamenti di affinazione e “deferrizzazione” per la formazione di rilevati, di alvei di impianti di deposito di rifiuti sul suolo, di sottofondi stradali e di massicciate ferroviarie o per riempimenti e recuperi ambientali. Infine sono state approvate le modalità di costruzione e di gestione delle discariche, nel perimetro dell’impianto produttivo dell’Ilva di Taranto, per rifiuti non pericolosi e pericolosi.