La fede che ha guarito il lebbroso può guarire anche noi

Cattolica
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A tutti gli uomini Cristo dona la Sua Grazia: il dono gratuito del suo amore che, attraverso lo Spirito Santo, opera in ciascuno di noi in forma diversa a seconda di come rispondiamo nella nostra libertà. Per questo è importante “fare tutto per la gloria di Dio” come dice San Paolo nella seconda lettura di questa domenica.

In quello che facciamo dimostriamo a chi apparteniamo: se siamo con Cristo in quello che viviamo ogni giorno, le piccole e grandi cose, possiamo portare questa Buona notizia, il Vangelo di Gesù, a chi ci sta intorno, ad un mondo disperato, che vive cercando di darsi la vita da solo, ma più lo fa più si accorge che la sta perdendo: quanta fatica per fare soldi, per essere amati, quali compromessi per avere successo…ma poi?

Chi ha conosciuto Cristo è come il lebbroso del Vangelo di Marco, è stato liberato dalle sue schiavitù, non ha più bisogno di nulla, ha ricevuto la cosa più importante: ha incontrato l’Amore. La Sua Vita ora è diventata una meraviglia, tanto che non può fare a meno di proclamarlo, di testimoniarlo a tutti, proprio come il lebbroso guarito.

Se oggi ci sentiamo oppressi, tristi, incapaci di gioire, facciamo come il lebbroso: inginocchiamoci davanti al Signore, imploriamolo di venire a guarire le nostre radici malate. Gesù per questo è venuto e ancora vuole compiere questa opera in noi. Chiediamo con fede: “Se vuoi, puoi purificarmi!”. Si, Signore, liberami dal mio egoismo, dall’avarizia, dal giudizio, dall’illusione di poter trovare nell’affetto e nelle cose del mondo la mia felicità.

La fede, che ha guarito il lebbroso, oggi può guarire anche noi: «Con le parole: Signore, se vuoi, tu puoi sanarmi riconobbe l’onnipotenza e la natura del potere divino del Signore; mosso dal suo volere, supplica il Signore, perché – se lo può – lo guarisca, ben sapendo che la forza del divino potere è sottoposta alla volontà di Cristo» (Cromazio di Aquileia, Commento al Vangelo di Matteo, 38).