Il beato Ceferino e la sua abilità nel riportare la pace tra i litiganti

Beato Ceferino (Zefirino) Giménez Malla, Terziario francescano e martire, Benavent de Segrià (Spagna), 1861 – Barbastro (Spagna), 2/08/1936. I suoi genitori sono zingari dell’etnia kalò, Per il continuo peregrinare non frequenta la scuola: non sa né leggere né scrivere.

Avvenimenti

A 18 anni sposa con il rito degli zingari Teresa Giménez Castro: non avendo figli, adotta la nipote Pepita, che fa educare presso una scuola gestita da suon

• Essendo un abile venditore di cavalli, riesce ad accumulare una discreta fortuna che gli permette di acquistare una casa a Barbastro.

• Anche grazie all’amicizia con Nicola Santos de Otto, illustre professore universitario di diritto civile e canonico, si converte alla religione cattolica. Nel 1912 regolarizza la sua unione (che dura da trentadue anni) con un matrimonio cattolico.

• Nel 1926 diventa terziario francescano.

Spiritualità

Diventa l’animatore della vita religiosa di Barbastro: insegna il catechismo ai bambini e aiuta gli anziani a recitare il Rosario. E’ molto generoso con tutti. Ha una spiccata capacità nel riportare la pace e l’armonia tra i litiganti.

Morte

II 17 luglio 1936 scoppia in Spagna la guerra civile. I comunisti cominciano a per- seguitare i sacerdoti, i religiosi e i fedeli. Ceferino, per aver preso coraggiosamente le difese di un giovane prete di Barbastro, viene perquisito: gli trovano in tasca il rosario, che si rifiuta di consegnare ai persecutori perché per lui è simbolo della sua fedeltà al Signore. Viene arrestato e il 2 agosto fucilato (altre fonti dicono il 9), mentre tiene stretta tra le mani la corona, nel Cimitero di Barbastro con altre dodici persone. Poiché il suo corpo viene gettato nella fossa une e cosparso di calce viva, non è stato più possibile identificarlo. É beatificato nel 1997. E’ il primo zingaro a essere elevato agli onori degli altari.

Tratto dal libro “I santi del giorno ci insegnano a vivere e a morire” di Luigi Luzi