TRUMP APRE SUI CLANDESTINI PER CONVINCERE I LATINOS

Dopo i neri, i latinos. Donald Trump apre sugli 11 milioni di clandestini che vivono negli Usa, in gran parte centro americani, nel tentativo di risalire nei sondaggi recuperando il voto ispanico, all’indomani del suo appello per quello nero. Ad anticipare la possibile svolta del candidato presidenziale repubblicano sono alcuni leader latinos del recente ‘Consiglio consultivo nazionale ispanico per Trump’, con cui il magnate si è riunito a New York sollecitando idee per risolvere il problema degli immigrati irregolari. “Si è dimostrato molto aperto”, hanno concordato. Lo staff del tycoon precisa che “non è ancora deciso” se vi sarà un cambiamento in materia, ma conferma che a breve Trump fornirà i dettagli del suo piano. Forse già in settimana, in Colorado, come si aspetta qualcuno.

“Credo che giovedì avremo un piano di cui ogni ispanico, repubblicano o democratico, potrà sentirsi orgoglioso perché sarà una forma molto realistica e comprensiva per risolvere il problema”, ha detto a Nbc News dopo l’incontro Jacob Monty, un avvocato per l’immigrazione che presiede l’Alleanza ebraico-latina. Monty ha assicurato inoltre a Univision che Trump ha riconosciuto che c’è un grande problema con gli 11 milioni di persone che sono qui e che rimpatriarli non è possibile né umano.

“Se tutto quello che abbiamo ottenuto è un touchback (regola del football americano che prevede un ritorno della palla agli avversari, ndr), penso che sarà enorme”, ha proseguito, riferendosi all’ipotesi di far tornare gli immigrati irregolari al loro Paese e chiedere poi un visto per tornare negli Usa, come proposto nel 2007 in un piano promosso dall’allora deputato Mike Pence, ora candidato vice presidente di Trump. “Se tutto quello che abbiamo ottenuto è riesaminare il bando di 3 e 10 anni, o un programma per i lavoratori ospiti che consenta ad alcune delle persone (irregolari, ndr) di trarne vantaggio, sarei molto contento”, ha aggiunto.

Il bando in questione fa parte della legge sull’immigrazione approvata durante l’amministrazione Clinton e vieta a chiunque sia stato trovato come clandestino di ritornare negli Usa per 3 o 10 anni, a seconda della durata illegale della sua permanenza. Con questa mossa Trump prova a rilanciare la sua posizione nella comunità ispanica, dopo i recenti sondaggi che lo collocano 60 punti al di sotto di Hillary Clinton nelle intenzioni di voto fra i latinos (tra i neri invece è all’1%, contro il 99% della rivale democratica).

Se recuperare tra gli afroamericani sembra un’impresa disperata, dopo aver messo in discussione la cittadinanza americana del primo presidente nero, flirtato con i suprematisti bianchi ed essere stato denunciato per discriminazioni razziali nella selezioni degli inquilini dei suoi palazzi, anche risalire la china tra gli ispanici sembra arduo: non solo per il muro che vuole erigere al confine col Messico, ma anche per aver dichiarato nei mesi scorsi che i messicani sono tutti “criminali, trafficanti di droga e stupratori”.