L'urlo degli agricoltori: “Chiudiamo i porti al falso olio italiano”

Dall'arancione al giallo. Da Bari a Roma. Dopo la manifestazione di ieri degli agricoltori pugliesi nella città adriatica per chiedere maggiori tutele, oggi migliaia di loro da tutta Italia si sono riuniti a Roma, sotto al Ministero delle Politiche Agricole, per denunciare l'assenza di misure in favore dell'olivicoltura nella Legge di Stabilità 2019 dopo un anno negativo anche a causa del maltempo. Tra i cartelli levati al cielo dai manifestanti si legge “Solo promesse per l’olio italiano nessun interesse”, “Produzione dimezzata, olivicoltura dimenticata”, “Chiudiamo i porti al falso olio italiano”, “Fermiamo la Xylella E’ #disastrocolposo” ma anche “Presidente Conte non dimenticare gli ulivi della tua Puglia” per ricordare le origini del premier italiano.

E' l'olio extravergine di oliva Made in Italy a subire gli effetti più pesanti del cambiamento climatico, con una produzione dimezzata, come sottolinea lo studio 'Salvaolio' della Coldiretti: 25 milioni di ulivi compromessi in zone particolarmente vocate hanno fatto crollare il raccolto in 200 milioni di chili, un valore vicino ai minimi storici. Colpite importanti aree del Paese, a partire dalla Puglia dove si realizza la maggior quantità di olio italiano; si contano 90mila ettari di uliveti senza produzione, con un taglio di circa 2/3 del raccolto. Proprio in Puglia, specie in Salento, si pone l'annoso problema della Xylella. In mattinata l'incontro di una delegazione guidata dal presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, con il ministro Gian Marco Centinaio. “Per quanto riguarda il decreto Xylella credo sia una questione di ore o comunque di pochi giorni. Siamo in dirittura di arrivo, ci sarà una parte che entrerà nel decreto semplificazioni e stiamo lavorando per farla entrare il più velocemente possibile. Invece per il decreto vero e proprio la firma è prevista per i prossimi giorni”. Centinaio ha quindi concluso: “La prossima settimana porterò il decreto in conferenza stato regioni”.