La storia del piccolo Cole, salvato da un'infermiera

Un atto d'amore ha un peso inestimabile se fatto tra sconosciuti. È la bellissima storia di un'infermiera originaria dell'Idaho, negli Stati Uniti, che ha donato il 20% del suo fegato a un bimbo di 7 mesi, salvandogli la vita. La storia a lieto fine inizia in un ospedale, dove l'infermiera assiste un bambino a cui è stata diagnosticata un'atresia biliare: si tratta di una malattia rara, che colpisce i neonati, in cui i dotti biliari sono bloccati. La bile, che non fluisce nell'intestino, compromette gravemente il fegato del piccolo Cole. I medici cercano, quindi, un organo compatibile nel tentativo disperato ed estremo di un trapianto urgentissimo. Ma il tempo passa e il fegato non si trova. Con i mesi, Cole peggiora, così come le aspettative dei suoi genitori. La donna non ci pensa due volte: fa tutti gli esami e scopre che il suo fegato è compatibile con quello del piccolo Cole. Si sottopone, quindi, a un intervento di 14 ore al termine delle quali parte del suo fegato è stata trapiantata nel piccolino: “Meritava di vivere e l'ho fatto” ha dichiarato la donna al Daily Mail. Oggi Cole sta bene e così l'infermiera. Non appena capirà, il bambino non potrà che vedere in lei un angelo per tutta la vita.