PAKISTAN, ITER AL SENATO PER LA REVISIONE DELLA LEGGE SULLA BLASFEMIA

“Sì” delle istituzioni pakistane alla revisione della legge sulla blasfemia. La Commissione per i diritti umani del Senato del Pakistan ha infatti annunciato una serie di incontri per discutere la questione dell’uso spesso improprio della legge con esperti legali, studiosi di religione e di altri organi competenti come il Consiglio dell’ideologia islamica. “E’ uno sviluppo incoraggiante per i cristiani pakistani”, ha commentato Alexander Aftab Mughal di Europa solidale senza frontiere (Essf), un’associazione per la solidarietà internazionale. “Le organizzazioni che tutelano i diritti delle minoranze religiose hanno chiesto da tempo al governo di fermare l’uso improprio della legge di blasfemia”.

La riunione della Commissione del senato è stato presieduta dal senatore Nasreen Jalil, che appartiene a Muttahida Qaumi Movement (Mqm). La Commissione ha specificato che non intende chiedere modifiche alla legge, ma garantire l’equa attuazione della legge, dato che troppe persone innocenti hanno sofferto a causa del suo uso improprio. Il focus è perciò incentrato sui possibili cambiamenti procedurali che ne impediscano gli abusi. La Commissione nazionale per i diritti umani (Nchr), organismo governativo, ha presentato una relazione sulle possibili modifiche procedurali per ne limiterebbero l’uso improprio. Tra le modifiche proposte, vi è quella di escludere i tribunali di primo grado (facilmente influenzabili dai gruppi fondamentalisti islamici) dal compito di giudicare i casi di blasfemia e di affidarli a giudici ad hoc, di istituire una punizione severa per chi formula false accuse e la raccomandazione a tenere conto delle scuse e del sincero pentimento del reo.

Da più parti i politici pakistani incalzano per un cambiamento. Secondo il senatore Mohammad Ali Saif, anch’egli del partito Mqm, ha detto che “la legge sulla blasfemia è stata abusata più di ogni altra legge nel paese” . Il senatore Sehar Kamran, del Partito Popolare del Pakistan, ha ricordato il caso dell’assassinio dell’ex governatore del Punjab, Salman Taseer, eclatante esempio di uso improprio di questa legge. “Occorre garantire che tali atti efferati non si ripetano”, ha aggiunto la senatrice Samina Abid del Pakistan Tehrik Insaf (Pti), ricordando che nell’80% dei casi di imputati per blasfemia c’è un uso improprio della legge che colpisce persone innocenti. Di diverso parere solo il Senatore Mufti Sattarullah del partito politico “Jamaat-i-Ulema Islam” che ha ribadito la non necessità di modificare la legge sulla blasfemia, suggerendo di inviare il tutto al Consiglio dell’ideologia islamica. A conclusione dell’incontro della Commissione del senato, il senatore Nisar Muhammad del Pakistan Muslim League ha proposto di avere consultazioni con studiosi di religione e di esaminare il funzionamento della legge di blasfemia in altri paesi islamici.