Alle porte la stagione dell'influenza: a letto 5 milioni di italiani

“L'inverno sta arrivando”, e con esso anche l'influenza. In questi ultimi mesi del 2017, saranno circa 15 milioni gli italiani costretti sotto le coperte: da 4 a 5 milioni i casi di influenza vera e propria, 8-10 milioni le sindromi provocate da altri virus respiratori, i cosiddetti virus parainfluenzali. E' quanto prevede Fabrizio Pregliasco, virologo e ricercatore del Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell'Università di Milano.

L'influenza del meteo

Secondo il medico, tra le cause principali c'è il meteo. “Molto dipenderà da esso: se l'inverno dovesse essere lungo e freddo sicuramente si avranno molti più pazienti influenzati. Se al contrario dovesse essere più mite, saranno invece i virus parainfluenzali a esserne avvantaggiati”. Di certo c'è che ci sarà un solo nuovo virus in circolazione. Si tratta del “H1N1 A/Michigan“, variante che sostituirà l'”H1N1/California”. “Gli altri saranno gli stessi del 2016/17, cioè l'H3N2 A/Hong Kong e i due virus B/Brisbane e B/Phuket” aggiunge Pregliasco.

4 virus circolanti

Quindi saranno 4 virus circolanti: purtroppo la raccomandazione dell'Oms per la realizzazione di un vaccino quadrivalente non è stata molto seguita. L'Ansa fa sapere che lo scorso anno un'azienda aveva proposto tale soluzione. Quest'anno se ne aggiunta solo una seconda. Ma anche i vaccini trivalenti, soprattutto se adiuvat, i sono efficaci, pur non assicurando una copertura totale. Pregliasco, tuttavia, raccomanda il quadrivalente per bambini e adulti, mentre il trivalente – dice – “può essere sufficiente per qli anziani, che hanno già incontrato più volte i virus, e hanno quindi in genere sintomi più attenuati. Resta il fatto che gli anziani sono quelli che più di altri dovrebbero vaccinarsi, soprattutto se hanno problemi cardiaci, respiratori (BPCO), se sono immunodepressi o dializzati”. Poi mette in guardia: “Attenzione, il vaccino non protegge dalle 262 varianti di virus parainfluenzali”.

Le vaccinazioni

La vaccinazione antinfluenzale gratuita è stata pensata dalle autorità sanitarie con l'idea di arrivare a coprire almeno il 75% della popolazione over 65. Ma in seguito al “flop” della prevista pandemia e negli anni successivi in seguito ad alcuni allarmi poi dimostratisi ingiustificati, c'è stata una caduta verticale delle vaccinazioni: secondo una indagine di Assosalute (Associazione nazionale farmaci di automedicazione) gli anziani che si vaccinano tutti gli anni sono oggi il 45%, mentre il dato medio non va oltre il 14%. Ma, come riporta l'Ansa, la diffidenza nei confronti dei vaccini non riguarda quello antinfluenzale: meno del 5% lo ritiene pericoloso, ma più di 2 su 3 dichiarano di non avervi mai fatto ricorso, il 32,8% lo ritiene non necessario. Pregliasco ricorda che la vera influenza si presenta con febbre alta (oltre 38), dolori muscolari/articolari e sintomi respiratori come tosse, naso che cola, congestione nasale o mal di gola. “In generale – dice – sono infezioni che si diffondono con rapidità: un solo starnuto può contenere circa 40000 micro goccioline che possono viaggiare a oltre 300 all'ora”.

Cosa fare quando ci si ammala

Come comportarsi quando arriva l'influenza? Il virologo risponde: “Utilizzare farmaci senza obbligo di ricetta (lo fanno già 57 italiani su 100, per Assosalute) per abbassare i sintomi ma – avverte – senza cancellarli: azzerare la febbre e andare a lavorare fa il gioco del virus: si contagiano altri e ci si ammala di più”. E sugli antibiotici afferma: “Vanno usati solo se dopo 4 giorni i sintomi persistono, quando c'è un coinvolgimento batterico. Ma è il medico a doverli prescrivere. No all'utilizzo dei vecchi antibiotici rimasti nell'armadietto delle medicine di casa”.