Medio Oriente: ancora scontri ma niente Intifada

Si affievoliscono le proteste nel mondo arabo

Betlemme, Gaza, Ramallah. Non accenna a spegnersi l’incendio appiccato dall’unilaterale riconoscimento di Gerusalemme come capitale dello Stato di Israele, da parte di Donald Trump. Pur lontani dalla "nuova intifada" a cui aveva fatto appello il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, scontri fra manifestanti e forze dell’ordine sono proseguiti per il quarto giorno consecutivo, portando a ormai quattro morti e oltre 1.000 feriti il bilancio stilato da fonti palestinesi. "Gerusalemme è araba e capitale dello Stato palestinese" lo striscione al quale da Nablus, in Cisgiordania, i manifestanti hanno affidato la loro indiretta replica a Netanyahu, che dalla Francia ha equiparato il suo status a quello di Parigi. Già oggetto negli scorsi giorni di tiri con cui Israele sostiene di aver replicato a un lancio di razzi sul suo territorio, la Striscia di Gaza è stata di nuovo teatro di tensioni e attacchi. Domenica, l’annuncio di Tsahal, di aver qui distrutto un nuovo tunnel sotterraneo imputato ad Hamas.