Gran Bretagna offre agli under40 l’alternativa ad AstraZeneca

In Portogallo l'incontro tra i leader europei per parlare di temi sociali e brevetti. Macron all'attacco sui vaccini ma la stampa tedesca scrive che la Francia blocca un contratto da quasi due miliardi di dosi

Per evitare che i più giovani ritardino la vaccinazione per timore di effetti avversi, la Gran Bretagna offrirà un’alternativa al vaccino AstraZeneca per chi ha meno di quarant’anni. La decisione, comunica la Bbc, è stata presa dal Joint Committee on Vaccination and Immunisation, l’organismo scientifico che assiste il governo conservatore del primo ministro Johnson sulla campagna vaccinale. In Inghilterra finora sono state somministrate 28,5 milioni di dosi del siero anglo-svedese e si sono registrati 242 casi di trombosi rara, con un percentuale lievemente più alta tra i più giovani. Del tema dei vaccini, più precisamente della sospensione temporanea dei brevetti per consentirne la produzione su scala mondiale, discuteranno i leader degli Stati membri dell’Unione europea nel vertice informale in presenza convocato per il 7 e l’8 maggio ad Oporto, in Portogallo, dal primo ministro lusitano Antonio Costa. Intanto il quotidiano tedesco Die Welt scrive che la Francia starebbe ostacolando un contratto negoziato tra Ue e Pfizer/BioNTech da 1,8 miliardi di dosi di vaccini.

La raccomandazione

“Il tasso di contagio da Covid 19 continua a essere sotto controllo” ha detto il professor Wein Shen Lim, uno dei responsabili del comitato scientifico di supporto al governo britannico. Nonostante questo l’istituto raccomanda l’uso di AstraZeneca su persone di età superiore ai 40 anni e “di offrire a tutte le persone fra 19 e 39 anni di età un’alternativa al vaccino Oxford/AstraZeneca laddove disponibile”, per evitare che i più giovani possano esitare a vaccinarsi e “causare ritardi” nella campagna d’immunizzazione. In tutto il Regno Unito sono state somministrare in complessivamente 52 milioni di dosi, 28,5 delle quali di AstraZeneca. Si punta a garantire almeno la prima dose a tutti gli adulti residenti entro il 31 luglio.

L’Europa in cerca di una voce

Il tema principale del summit portoghese è l’inclusione sociale, ma è probabile che tenga banco la discussione sulla revoca a tempo dei brevetti sui vaccini che qualche giorno fa gli Stati Uniti hanno dichiarato di appoggiare nei negoziati all’Organizzazione mondiale del commercio. Italia e Francia hanno espresso sostegno all’idea – posizione che al di fuori dei confini dell’Unione appoggia anche la Russia di Putin – mentre la Germania ha replicato che potrebbe avere come effetto collaterale “gravi complicazioni” nella lotta alla pandemia. Il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato: “Oggi gli anglosassoni bloccano molti di questi ingredienti e di vaccini. Oggi, il cento per cento dei vaccini prodotti negli Stati Uniti va al mercato americano”. L’Unione europea deve trovare una voce sola.

La polemica contro la Francia

Proprio la Francia che ha toccato quota 600mila dosi di vaccino somministrate in un solo giorno finisce nel mirino della stampa tedesca. Citando fonti diplomatiche europee, Die Welt scrive che “il rappresentante francese ritarda il processo decisionale, evidentemente in modo intenzionale” nel corso degli incontri che si svolgono a Bruxelles per la negoziazione di un contratto che prevede la distribuzione di 900 milioni di dosi destinate a bambini e adolescenti. Si tratta di nuove dosi che verrebbero distribuite a partire dal dicembre 2021 fino al 2023. L’intesa prevede anche un’ulteriore opzione, sempre da 900 milioni di dosi. La testata, citando sempre fonti Ue, continua dicendo “è chiaro che l’Eliseo vuole garantire ulteriori vantaggi alla Francia”, puntando ad ottenere un coinvolgimento delle aziende francesi nella produzione del vaccino.