Spagna, la Corte Costituzionale vieta referendum su indipendenza Catalogna. Barcellona: “Andremo avanti”

Nuove tensioni tra Madrid e Barcellona dopo che la Corte costituzionale spagnola ha formalmente annullato oggi le risoluzioni con le quali il parlamento catalano in ottobre aveva chiesto un referendum sull’indipendenza entro settembre 2017, ponendo così il veto alla convocazione del voto.

Le decisioni della Corte costituzionale

La consulta ha espressamente vietato alle autorità catalane di procedere con il referendum, minacciando sanzioni penali. Dopo un ricorso del governo spagnolo del premier Mariano Rajoy, la Corte aveva sospeso in dicembre l’applicazione delle risoluzioni del Parlamento di Barcellona in attesa di una sentenza finale. All’unanimità, la  consulta di Madrid ha dichiarato incostituzionale la risoluzione per la convocazione del referendum e ha ordinato al presidente catalano Carles Puigdemont – successore di Artur Mas – e alla presidente del Parlamento Carme Forcadell, riferisce Abc online, di non dare esecuzione alla mozione e di impedire che si convochi il voto. Puigdemont, che conta su una maggioranza assoluta indipendentista nel parlamento di Barcellona, ha più volte annunciato che il referendum si terrà entro settembre prossimo nonostante la dura opposizione di Madrid.

L’ira di Barcellona

La decisione non è stata per nulla gradita dal governo catalano che, tramite il portavoce dell’esecutivo del presidente Puidgemont, Neus Monté, ha ribadito la sua intenzione di andare avanti e indire entro settembre un referendum per l’indipendenza, nonostante il veto e le minacce di sanzioni penali della Corte Costituzionale..

I tentati di accordo di Puidgemont

Il presidente catalano, Puigdemont, ha più volte proposto di negoziare con Madrid i termini e le condizioni di convocazione del referendum. Ma fino ad ora, il premier spagnolo Mariano Rajoy ha respinto ogni possibile trattativa sulla questione. “Stiamo parlando di risoluzioni approvate da deputati nell’esercizio delle loro funzioni e tutelati dalla libertà di espressione” ha detto ancora Monté, citata da La Vanguardia online, aggiungendo che “rispetteremo il nostro obbligo di obbedire al parlamento”. La ministra portavoce del governo di Puigdemont ha denunciato la “giudizializzazione” in corso del processo catalano – “la separazione dei poteri è saltata in aria”, ha denunciato – accusando inoltre Rajoy di “bunkerizzare” e di “radicalizzare” le posizioni di Madrid.