L’Indonesia approva una legge per contrastare i gruppi radicali

E' stata approvata in Indonesia una nuova legge che autorizza il governo a sciogliere organizzazioni di massa che minacciano l’ideologia della Pancasila, ovvero i cinque principi alla base della nazione, e la Costituzione nazionale. Come riporta l’Agenzia Fide, il decreto è stato promosso dal presidente Joko Widono per arginare la presenza e l’azione di gruppi islamici radicali che negli scorsi mesi hanno fatto sentire la loro influenza nella società, propagando idee (come la promozione della sharia e del Califfato) contrarie alle norme della nazione indonesiana.

La protesta dei musulmani

Una legge che non è piaciuta a molti musulmani: in migliaia, provenienti da vari gruppi estremisti, hanno organizzato una manifestazione di protesta all’esterno del Parlamento di Jakarta, mentre all’interno i legislatori approvavano la legge. Sette partiti politici sui dieci presenti in aula hanno dato un voto favorevole al provvedimento, mentre tre lo hanno respinto o hanno chiesto un’ulteriore revisione.

La legge

Da adesso in poi, l’esecutivo avrà il potere di mettere al bando e sciogliere “organizzazioni di massa”senza aspettare il giudizio di un tribunale. In precedenza, infatti, nel diritto indonesiano era prevista l’attesa di un giudice per poter sciogliere un gruppo della società civile. L’esecutivo aveva utilizzato tale disposizione nel luglio scorso per denunciare e chiedere lo scioglimento del gruppo radicale islamico “Hizbut Tahrir Indonesia” (Hti), accusato di minacciare l’unità nazionale del Paese, in quanto sostenitore dell’Isis.

“Un passo verso il bene comune”

Padre Benny Susetyo, sacerdote cattolico impegnato come Segretario nazionale del Consiglio Nazionale del “Setara Institute”, noto centro studi promotore dei diritti umani, accogliendo con favore la decisione del Parlamento, ha dichiarato: “Quando le organizzazioni di massa che sono contro la Pancasila devono essere automaticamente sciolte perché non sono conformi alle norme che regolano la convivenza nella nostra nazione”. Susetyo, che è tra i membri dello speciale Comitato presidenziale per lo sviluppo della Pancasila, ha fatto notare che “in qualsiasi nazione un’organizzazione che si opponga all’ideologia fondamenta dello stato sarebbe sciolta in quanto sovversiva. Questo provvedimento non è contrario ai diritti umani e alla libertà di associazione poiché i diritti umani non possono ridurre o ledere il bene comune”. Secondo il sacerdote, nel dibattito pubblico “si deve tenere presente la necessità di mantenere l’integrità della nazione”. “Ora bisogna obbedire alla legge – ha concluso -. Non vedo in questo provvedimento un attacco o un danno per i diritti umani o per la libertà di associazione”.