NAGASAKI, I SOPRAVVISSUTI ALL’ATOMICA DEL ’45 CONTESTANO IL PREMIER ABE

Il 70esimo anniversario dell’attacco atomico su Nagasaki, è stato scosso da una pesante polemica rivolta al premier Shinzo Abe. Il capo dell’associazione dei superstiti, l’86enne Sumiteru Taniguchi, ha lanciato un attacco contro il politico, accusandolo di riportare il Giappone al periodo imperiale con la sua riforma sulla sicurezza che permetterà l’impiego delle forze armate all’estero in missioni di combattimento. Le norme sull’ “autodifesa collettiva”, ha tuonato dal palco, “porteranno alla guerra” e rovesciano “l’abolizione del nucleare e i desideri di ogni sopravvissuto” per la pace. Questo, “non lo possiamo accettare”, ha insistito.

Anche il sindaco di Nagasaki, Tomihisa Taue, si è rivolto a Abe, presente alla cerimonia, con un appello: “Si stanno diffondendo tra noi preoccupazioni e ansia che il principio della pace della Costituzione giapponese, possa essere minato, per il bene di Nagasaki e di tutto il Giappone, non dobbiamo mai cambiare il principio di rinuncia alla guerra”.

Abe, nel suo intervento, ha ribadito l’impegno del Giappone ad arrivare “a un mondo senza armi nucleari”, ma non senza armi tout court, e, a differenza di quanto fatto a Hiroshima, ha menzionato il principio a cui si attiene Tokyo di non produrre, possedere o permettere la presenza sul proprio territorio di armi nucleari.

Infine, alle 11,02 locali (4,02 in Italia), sono rintoccate le campane di Nagasaki, per ricordare i 74.000 morti causati dalla bomba atomica, così come era avvenuto tre giorni prima a Hiroshima. Tra i presenti alla cerimonia nel Parco della Pace anche l’ambasciatore Usa, Caroline Kennedy. Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, ha inviato un messaggio in cui ha auspicato che quella di “Nagasaki sia l’ultima atomica”, perché “non ci possiamo permettere alcun futuro uso di armi nucleari”.