Siria, al Qaida rivendica l’attacco terroristico a Homs

L’ala siriana di al Qaida ha rivendicato oggi la responsabilità della catena di attentati suicidi compiuti a Homs,città della Siria centrale. Lo riferisce l’agenzia siriana Sana

Almeno 42 persone sono morte nella catena di attentati kamikaze compiuti stamani a Homs, secondo quanto riferito dalla tv panaraba al Mayadin vicina all’Iran. Tra le vittime, anche il comandante dei servizi di sicurezza provinciali, il generale Hassan Daaboul.

Stando a quanto riferito dal governatore di Homs, Talal Barzani, all’Associated Press, le esplosioni sono state tre e l’obiettivo dell’attentato era un edificio della sicurezza. La tv di Stato siriana parla di “6 attentatori suicidi” mentre al Jazira parla di “due attentati” contro sedi dei servizi di sicurezza nel centro cittadino.

Per l’attacco – il più violento da quando Homs tre anni fa venne riconquistata dalle truppe governative – era stato subito sospetto il gruppo jihadista Hayat al-Tahir al-Sham (Hts), l’ultima incarnazione di Al-Qaeda in Siria, che ha inglobato altri gruppi ribelli nelle province di Idlib, Hama e anche Homs.

Dopo la sconfitto ad Aleppo i jihadisti hanno intensificato le operazioni ad Hama e nel bordo settentrionale della provincia di Homs, sotto il controllo del governo di Damasco dal maggio 2014, da quando i ribelli lasciarono il centro della città a seguito di un accordo di tregua raggiunto con la mediazione dell’Onu.

Tuttavia, ci sono stati diversi attentati da allora: lo scorso anno 64 persone morirono in due attacchi terroristici, ma questa sarebbe la prima volta che riescono a colpire il capoluogo, segno – riporta la Stampa – che sono riusciti a infiltrare di nuovo cellule nella città vecchia, da sempre roccaforte islamista.