LA CEI LANCIA L’HASHTAG #FREE2PRAY PER I MARTIRI DI OGGI

In occasione della Veglia di Pentecoste del 23 maggio la Cei ha organizzato un’ iniziativa di preghiera dedicata a tutti martiri contemporanei: un “grande gesto di preghiera a Dio e di vicinanza con questi nostri fratelli e sorelle” perseguitati a causa della loro fede in Cristo. “Rompere il muro dell’indifferenza e del cinismo, lontano da ogni strumentalizzazione ideologica o confessionale, – si legge nella nota della Cei che cosi continua riutilizzando le parole del Pontefice ai membri della Commissione internazionale anglicana-cattolica, – esiste un legame forte che già ci unisce, al di là di ogni divisione: è la testimonianza dei cristiani, appartenenti a Chiese e tradizioni diverse, vittime di persecuzioni e violenze solo a causa della fede che professano”.

Per diffondere l’evento e per farsi voce di chi non ha voce, la Cei ha inoltre  lanciato tramite il suo account Twitter @UCSCEI  l’hashtag #free2pray, dove è possibile fin da ora rilanciare il tweet. L’hashtag, inoltre, può essere utilizzato anche su Facebook per qualsiasi iniziativa legata alla Veglia, e a descrivere”racconti di fede e di amore estremo, eventi di condivisione, fatti di carità, dei martiri nostri contemporanei” come ad esempio il filmato “Non sono arrabbiata con Dio” che testimonia la fede di Myriam, piccola profuga dell’Iraq, o i racconti di padre Pierbattista Pizzaballa, tornato dalla Siria, e ancora l’omelia di Francesco a Santa Marta dedicata ai cristiani uccisi, che sono “forza dello Spirito”.

La testimonianza di questi fratelli “non può passare sotto silenzio perché costituisce per tutti una ragione d’incoraggiamento al bene e di resistenza al male. La tragedia dei tanti cristiani e delle tante persone i cui diritti fondamentali alla vita e alla libertà religiosa vengono violati”- hanno ribadito i vescovi. Così è nata la proposta di dedicare, in Italia e in tutte le comunità del mondo, la prossima Veglia di Pentecoste ai martiri, al fine anche di suscitare un atteggiamento di ringraziamento per il bene che tutti noi riceviamo anche solo spiritualmente essendo un “unico corpo” Le partecipazioni sono state confermate da numerosissime diocesi e da quasi tutti i movimenti e le realtà ecclesiale.