“Appunti sulla preghiera”: in cammino verso il Giubileo

Il Dicastero per l’Evangelizzazione, come preparazione al Giubileo, ha previsto la pubblicazione di una collana di libri per approfondire "le varie dimensioni dell’atto cristiano del pregare"

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Foto di Jametlene Reskp su Unsplash

È in libreria “Pregare oggi. Una sfida da vincere” edito dalla Libreria Editrice Vaticana. Si tratta del primo volume di una collana di sussidi dedicati alla preghiera in vista dal Giubileo del 2025. Mentre il 2023 è stato dedicato alla riscoperta del messaggio e degli insegnamenti del Concilio Vaticano II, Papa Francesco ha voluto che l’anno 2024, nella preparazione immediata del Giubileo, venga dedicato alla preghiera. Il Dicastero per l’Evangelizzazione, incaricato della organizzazione del grande evento ha dunque previsto una collana di testi curata da autori internazionali per “imparare a dialogare con Dio”. Lo scopo della collana – intitolata “Appunti sulla preghiera” – è infatti quello di approfondire “le varie dimensioni dell’atto cristiano del pregare”, scandagliando i temi biblici, i testi dei santi e della tradizione cristiana che presentano la preghiera come dialogo con Dio, sia personale che comunitario, quella che si eleva in comunione con la Chiesa, con i santi che già godono della visione divina e con i fratelli nella fede all’interno della comunità cristiana

Il primo volume

L’autore del primo volume, già disponibile nelle librerie e negli shop online, è il cardinale Angelo Comastri, già arciprete della Basilica di San Pietro e autore di numerosi libri di spiritualità. Nella sua introduzione papa Francesco sottolinea il ruolo fondamentale della preghiera nella vita spirituale come «respiro dell’anima» e unico «grido» capace di esprimere il mistero che si cela nel cuore dell’uomo che confida in Dio. In un contesto assetato e necessitato di spiritualità, prosegue Francesco, «si fa sentire sempre più forte il bisogno di una vera spiritualità capace di rispondere ai grandi interrogativi che ogni giorno si affacciano nella nostra vita, provocati da uno scenario mondiale non certo sereno». È ovvio che l’anno della Preghiera non va a «intaccare le iniziative che ogni Chiesa particolare ritiene di dover progettare per il suo quotidiano impegno pastorale» ma, al contrario, ne costituisce la base, il «fondamento su cui i vari piani pastorali dovrebbero elaborarsi e trovare consistenza». Di fronte alla presunzione di saper pregare, il Papa invita a non dare nulla per scontato e ad avere lo stesso atteggiamento di umiltà dei discepoli che chiesero a Gesù «insegnaci a pregare!» (Lc 11,1).

Riscoprire il potere della preghiera

Nell’apertura del libro il cardinale Comastri invita i lettori a tornare idealmente ai lager russi, riportando un commovente brano del libro Una giornata di Ivan Denisovič scritto da Aleksandr Solzenicyn nel 1962. Nell’orrore della prigionia la testimonianza di un prigioniero cristiano segna nel cuore di Ivan un barlume di speranza: “Bisogna pregare per lo spirito, affinché il Signore ci levi dal cuore la schiuma della cattiveria”. Così il cardinale invita a mettersi in cammino nella riscoperta del potere della preghiera anche e soprattutto nei momenti più bui della nostra vita.

L’esempio dei santi

È ciò che raccomandano e che hanno vissuto in prima persona i santi, alcuni dei quali citati come esempi nel libro. La prima santa a venire citata è santa Teresa del bambino Gesù. La santa di Lisieux parla della preghiera come la “leva” che, come una «fiamma d’un fuoco d’amore», è stata usata dai santi per «sollevare il mondo» e accostarlo al cuore di Cristo. I santi sono uomini di preghiera e solo gli uomini di preghiera possono raggiungere la santità. È dall’autentica preghiera che sorgono gli evangelizzatori e di essa si alimenta ogni apostolato.

Un altro santo a qui Comastri dedica ampio spazio è san Francesco d’Assisi, il quale trova la forza di cambiare vita dopo aver ascoltato la voce di Gesù in preghiera davanti al crocifisso. Accantonato l’orgoglio e sposata la povertà, Francesco imparò che non c’è virtù più grande dell’umiltà, ad imitazione di Cristo che si vece povero tra i poveri e ultimo tra gli ultimi. Per questo chiamò il suoi frati “minori”. Francesco insegna che solo nell’umiltà, nella preghiera umile e nell’amore sincero a Gesù, è possibile ascoltare la Sua voce che è la voce del Padre che ci comunica il suo amore e ci chiama a conversione.

Non poteva mancare santa Teresa di Calcutta, a cui Comastri è molto legato avendo condiviso con lei diversi momenti fin dalla giovinezza. «Io sono soltanto una povera suora che prega», così Madre Teresa si presentò all’ONU. Pur essendo conosciuta in tutto il mondo per la sua opera di carità, volle definire se stessa riferendosi alla preghiera mostrando che nulla di ciò che lei e le sue suore facevano sarebbe stato possibile senza la preghiera. «Pregate anche voi! – disse parlando all’ONU nel 1985 – Pregate e gli occhi si apriranno e il cuore si riempirà di amore».

La preghiera al primo posto

Molte le citazioni di passi biblici, ma anche le citazioni di uomini che hanno vissuto una vita di preghiera o che ne hanno intuito il suo potenziale per il cammino spirituale: David Maria Turoldo, Primo Mazzolari, Domenico Giuliotti, Blaise Pascal, Chesterton, Giovanni Paolo I, Charles de Foucauld. Uomini e donne veramente rivoluzionari, non per le opere compiute, ma per il coraggio di andare controcorrente mettendo la preghiera al primo posto. Non c’è preghiera senza umiltà, l’umiltà di chiedere aiuto («Insegnaci a pregare»), l’umiltà di mostrare le proprie necessità e le proprie miserie per metterle nelle mani di Dio, l’umiltà per mettersi in ascolto della sua voce. Per questo, in una società in cui dominano orgoglio e violenza, prevaricazione e rumore, quella della preghiera diventa una sfida, una sfida da vincere. Una sfida che, come dimostrano i santi, è possibile vincere.

Di fronte al nostro scetticismo (che spesso è segno di “poca fede”) Comastri ci incoraggia a riprendere l’arma della preghiera e a credere nella sua efficacia per il nostro bene e quello del mondo intero: “Se credessimo all’efficacia della preghiera, tanto tempo lo passeremmo in ginocchio. E il mondo cambierebbe direzione!”