Giornata mondiale di preghiera: le donne invocano la pace

Il movimento femminile interconfessionale ha aderito alla Giornata mondiale di preghiera (World Day of Prayer) che si celebra il prossimo 1 marzo per chiedere la pace nel mondo

Foto di Sunguk Kim su Unsplash

Il movimento femminile interconfessionale aderisce alla Giornata mondiale di preghiera (World Day of Prayer) per chiedere la pace nel mondo. La Giornata mondiale di preghiera è un’iniziativa ecumenica internazionale di donne cristiane. Si celebra annualmente il primo venerdì di marzo in oltre 170 paesi ed è nata oltre un secolo fa. Quest’anno cade il 1 marzo.

Giornata mondiale di preghiera : le donne invocano la pace

Pace, pace, pace. Il mondo invoca la pace. La reclamano gli occhi terrorizzati dei bambini, gli sguardi stanchi dei feriti e dei morenti, le pupille disperate di chi piange sui corpi dilaniati, sulle vite spezzate. «Se le decisioni vengono affidate alla lotta di sangue, la violenza dovunque fronteggerà la violenza; con le loro battaglie si sono solo guadagnati un posto tra i morti; si poteva trattare, trovare un accordo ragionevole», scrisse Euripide nell’Elena, aggiungendo: «Le fiamme si sono avventate come folgori, dolore chiama dolore, e roco compianto funebre».

Affinché cessi l’immane tragedia della guerra, da ogni continente si eleva a Dio, in profonda sintonia spirituale con le suppliche di tutti gli uomini e le donne di pace, la preghiera accorata delle aderenti al movimento femminile interconfessionale della Giornata mondiale di preghiera (World Day of Prayer). L’impegno per un mondo senza conflitti è una priorità per questa associazione sparsa in circa centocinquanta paesi, nella fedeltà alle proprie finalità di essere «un movimento ecumenico globale guidato da donne cristiane che accolgono chiunque desideri unirsi nella preghiera e nell’azione a favore della pace e della giustizia».

Dall’Ucraina al Medio Oriente

Il giorno scelto per la celebrazione comune è il primo venerdì di marzo, ma le attività proseguono per tutto l’anno.

Quando scoppiò la guerra in Ucraina, il Comitato internazionale per la Giornata mondiale di preghiera diffuse immediatamente l’invito a invocare Dio per la cessazione delle ostilità. Lo stesso è accaduto nell’ottobre scorso con un comunicato che chiedeva «urgentemente un immediato cessate il fuoco in Israele e Palestina, la protezione dei civili e il rilascio degli ostaggi». Il Comitato internazionale auspica: «Attendiamo con ansia l’alba di un nuovo giorno per i popoli di Israele e Palestina. Crediamo che Dio sia sempre all’opera e ci spinga sempre verso l’amore, la giustizia e la pace. Preghiamo con tutti i nostri fratelli e sorelle in Israele e Palestina per una pace giusta e duratura. Speriamo che la nostra comunità mondiale, pur divisa com’è, riconosca che siamo tutti connessi e che tutti dobbiamo assumerci la responsabilità circa le sorti della Terra Santa. Non dobbiamo mai rinunciare all’impegno per la pace, la giustizia e la dignità di tutte le persone».

Forte risonanza fra le donne del World Day of Prayer

I tragici eventi di questi ultimi mesi hanno una particolare risonanza fra le donne del World Day of Prayer che ogni anno s’impegnano a pregare per le donne di un determinato paese, aiutando quelle più bisognose con svariate iniziative di solidarietà. Nella riunione internazionale organizzata nel 2017 a Foz do Iguaçu, in Brasile, si decise di affidare alle donne della Palestina la redazione del sussidio e dei materiali per il 2024 sul tema «Io vi prego, sopportatevi a vicenda nell’amore» (cfr. Lettera agli Efesini, 4, 2). Katie Reimer, direttrice esecutiva del World Day of Prayer, spiega: «Siamo un movimento di donne che ascoltano attivamente e reciprocamente le proprie storie. Mentre prestiamo attenzione le une alle altre, ci incoraggiamo a vicenda a rimanere forti, gentili e compassionevoli».

Ora dal Medio Oriente le donne cristiane condividono con le donne di tutto il mondo il loro grido di dolore. Il comitato femminile interconfessionale della Palestina ha scritto: «Esprimiamo la nostra più sincera preoccupazione e solidarietà per tutti quelli che sono colpiti dalla situazione in corso in Israele e in Palestina, e specialmente dagli angoscianti eventi a Gaza. Noi crediamo fermamente che in tempo di guerra non dovrebbero esserci dei fronti, ma solo il fronte umano». Durante la “conversazione globale” organizzata dal Comitato internazionale con le donne del Comitato della Palestina è stata diffusa una struggente preghiera per Gaza scritta da studenti e docenti del Bethlehem Bible College: «Signore, la nostra fiducia in Te è senza limiti […] Pianta in noi cuori pieni d’amore, perché la pace possa prevalere».

Da: L’Osservatore Romano