OGGI È LA GIORNATA INTERNAZIONALE DEL MARITTIMO

Il 25 giugno è stato dichiarato dall’International Maritime Organization (Imo) “Giornata mondiale del Marittimo”. Con la Risoluzione n. 19 adottata nel corso della conferenza diplomatica svoltasi a Manila, nelle Filippine dal 21 al 25 giugno 2010, si è voluto esprimere apprezzamento e gratitudine alla gente di mare proveniente da ogni parte del mondo per il suo fondamentale contributo al commercio marittimo internazionale, all’economia mondiale ed alla società civile nel suo complesso. Ringraziamento espresso anche dall’allora Segretario Generale dell’Imo, Mr. Efthymios E. Mitropoulos nella sua “Lettera al Marittimo” dell’11 febbraio 2011 – dedicata al problema della pirateria – nella quale sottolineava l’importanza degli interventi dei marittimi in una molteplicità di cotesti e luoghi diversi nel mondo.

Quando si parla di marittimi, la prima immagine che viene alla mente è la figura del marinaio. Ma sono molteplici le figure professionali che lavorano in mare. Sono lavoratori marittimi tutti coloro che compongono l’equipaggio delle navi munite di carte di bordo; i piloti che operano nei porti; i marittimi imbarcati su “navi minori” (cioè di stazza superiore alle 10 tonnellate o apparato motore superiore a 25 cavalli); le persone che fanno parte dell’equipaggio delle imbarcazioni da diporto; gli italiani che sono imbarcati su navi battenti bandiera estera; il personale volontario nel Cemm (Corpo equipaggi militari marittimi) nonché i dipendenti in ruolo delle Ferrovie dello Stato imbarcati sulle navi traghetto. Un esercito di circa 30mila persone solo in Italia.

Da molti mesi, televisioni e giornali riportano immagini e notizie di sbarchi provenienti dal Nord Africa. Migliaia di disperati che cercano di attraversare il mediterraneo sui “gommoni della speranza “ – che più volte sono solo delle “carriole del mare” – nel tentativo di lasciarsi alle spalle Paesi segnati dalla fame o dalla guerra. A fianco di questi migranti vi sono tutti quei marittimi – marinai, ufficiali, sommozzatori … – che, grazie alle loro imbarcazioni e alla loro professionalità, contribuiscono quotidianamente a salvare delle vite. Sono proprio loro le prime persone con le quali i migranti vengono in contatto, dopo giorni e giorni in balia delle onde. Spesse volte, dalla professionalità (e umanità) di questi uomini e donne, dipende la sopravvivenza di molti. Un motivo in più per ripensare con gratitudine al loro ruolo, cruciale in tante situazioni, e ringraziarli per il loro costante impegno. Almeno oggi.